World building: l’importanza dell’ambientazione

Immaginate di dover costruire una torre con le costruzioni, i Lego, per intenderci.

Partite con un pezzettino, poi un altro e un altro ancora. Pian piano la vostra torre inizia a crescere, sempre più alta e bella.

Solo che c’è un piccolo problema.

Avete lasciato un buco piuttosto ampio nelle sue fondamenta, e ve ne accorgete troppo tardi.

Purtroppo, la vostra imponente costruzione crolla a terra, non potendo contare su salde fondamenta. Beh, sarebbe un peccato vedere tutto distrutto a causa di un’iniziale disattenzione, no? Soltanto alcuni mattoncini a mancare alla base e… Patatrac.

Pensate che, al posto dei mattoncini, ci siano una trama fantastica, personaggi che lasciano il segno e intrecci mozzafiato. Tutto molto bello, ma senza la giusta ambientazione non si va da nessuna parte!

Ma partiamo con ordine, con la risposta alla domanda: cosa è il world building?

Che cos’è il world building

Ecco, il world building è una tecnica molto utile da utilizzare se volete che la vostra torre (ops, pardon), il vostro romanzo (fantasy, sci-fi, distopico o storico nello specifico, ma anche in generale qualunque tipo di libro) funzioni e risulti piacevole e coerente nei fatti raccontati.

Consiste, in sostanza, nella costruzione del mondo in cui si svolgerà la vostra storia. In questo universo i personaggi si sposteranno, agiranno, parleranno e si confronteranno. Ecco che l’autore diventa una sorta di divinità superiore che crea dal nulla un intero universo, dettandone le regole e popolandolo con chi e cosa voglia con uno schioccare di dita. O meglio, con una bella spremuta di meningi.

Quando si inventa o si rielabora un mondo per narrare al suo interno una storia speciale, però, servirà tenere in conto diverse cose su cui si dovrà ragionare a tempo debito.

Quando, mi chiedete? Ovviamente prima di iniziare a scrivere il vostro romanzo! Eh sì, perché se questa procedura non viene portata a termine prima di cominciare a raccontare la storia, si può rischiare di incorrere in incongruenze, errori e imperfezioni notevoli, in grado di far naufragare il successo del libro.

Qualcuno potrebbe pensare: ehi, ma a creare un mondo da zero perdo un sacco di tempo!

Falso. Anzi, falsissimo.

Senza una buona ambientazione, infatti, le vicende della storia rischiano di intessersi sospese come un ponte tibetano, con niente al di sotto a sorreggerle. Il minimo refolo di vento potrebbe far allentare una corda… E addio.

Ricordate, la struttura di base di un libro è fondamentale per la sua buona riuscita, quindi mai aver fretta di terminare il world building e controllare sempre se ci siano falle al suo interno.

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Le componenti del world building

world building elementi

Quindi, quali i mattoncini che devo reperire prima di potermi mettere a costruire la mia storia? O meglio, come fare un world building accurato, che risponda a tutti i prerequisiti necessari per definire una buona ambientazione al nostro romanzo? Vediamolo subito insieme.

  • L’ambiente:
    ambiente nel world building
    dove si ambienterà la vicenda? Sulla terra? Su un altro pianeta, come ad esempio l’insanguinato Marte o l’inghirlandato Saturno? In un luogo completamente inventato, che esiste soltanto nello sterminato mondo della vostra immaginazione? Siete piuttosto liberi, potete partire dalla base che più vi piace. Createlo bene nella vostra fantasia, se si tratta di un qualcosa di partorito esclusivamente dalle vostre idee. Se invece optate per il mondo reale trasformatelo, rimaneggiatelo come meglio credete. Siete voi a decidere!

Inoltre, è il caso di prestare una speciale attenzione ai luoghi centrali nei quali si svolgerà la storia. Se, ad esempio, il vostro racconto si colloca in un bel palazzo argenteo, dalle guglie di cristallo e dalle ampie vetrate che danno sul villaggio, ci si focalizzerà soprattutto su questo imponente edificio. Andrà immaginato nei minimi dettagli, proprio perché il fulcro della narrazione prenderà vita proprio lì.

In tutto ciò, è necessaria una cartina del mondo creato? Beh, sicuramente è un buon mezzo per sapere sempre dove si trovano i personaggi e per calcolare il tempo approssimativo dei loro spostamenti, in modo da alternare le fasi del giorno, le stagioni e così via coerentemente con la storia. Il signore degli anelli, Le cronache del ghiaccio e del fuoco constano di bellissime illustrazioni delle terre di cui si parla nel romanzo. Forse, prendere esempio da questi monumentali autori è una buona idea;

  • Flora e fauna:
    flora e fauna nel world building
    che senso ha il mondo plasmato se non ci spruzziamo un po’ di natura, condita con una spolverata di vita? È arrivato il momento di popolare la nostra creazione. Avendo precedentemente deciso in quale ambientazione si collocheranno le vicende, scendiamo più nel dettaglio e immaginiamo che tipo di natura caratterizza il posto.

Piante carnivore abnormi camuffate da girasoli che torreggiano su un paesaggio tropicale e rigoglioso? Campi di grano che circondano piccoli paesini su promontori soleggiati? Cupe foreste insidiose, rami ritorti e scheletrici? Tutto è ammesso.

  • Chi andrà a popolare questi scenari?
    personaggi world building

Beh, possiamo andare sul classico e scegliere gli esseri umani, oppure essere più fantasiosi ed optare per creature sovrannaturali come elfi, nani, centauri, fate e sirene. Ancora, per chi ama il gotico, vampiri, fantasmi e zombie. E perché no, alieni, cyborg e robot. Volendo, possiamo anche decidere di rendere degli animali o degli oggetti inanimati i protagonisti della nostra storia, inventando un racconto su… Boh, che so. Un centrino da tavola. Il centrino da tavola ovviamente parla, abita in un paesino fatto di legno dove gli altri soprammobili come lui formano famiglie di fazzolettini e tessuti ricamati. Per la precisione, il nostro centrino è un tatuatore. Eh sì, nel suo studio di betulla ospita i suoi clienti, ricamandoli con fantasie variopinte.

Ricordate un altro particolare fondamentale, nel caso in cui trattiate di creature sovrannaturali o comunque non umane. Queste possono sì parlare la nostra lingua, ma spesso, quando si presentano razze differenti in una storia, una di queste utilizza una lingua differente. Di questa dovrà preoccuparsi l’autore, che creerà un linguaggio apposito che caratterizzi al meglio la specie che lo usa.

Ad esempio, se mi immagino un gruppo di elfi dai lunghi capelli candidi e dal volto diafano, alti e slanciati, molto probabilmente penserò per loro un idioma sconosciuto e ricco di suoni che ricordano le parlate scandinave. Posso anche prendere determinate parole dai vari vocabolari norvegesi, svedesi e finlandesi e fondere insieme alcuni termini per arrivare all’obiettivo che mi sono prefissata. L’importante, nel plasmare un nuovo modo di parlare, è l’attenzione all’armonia dei suoni, o al contrario alla loro cupezza o durezza. Insomma, il linguaggio creato deve riflettere chi lo parla;

  • Usi e costumi:
    usi e costumi nel world building
    la nostra storia ormai ha preso una certa forma. Abbiamo deciso dove collocarla e le caratteristiche dell’ambientazione, nonché la natura e le creature che la popolano. Come vivranno le genti del vostro mondo? Perché sì, ogni mondo che si rispetti ha la propria serie di regole da rispettare, sia da un punto di vista sociale che politico che fisico e chi ne ha più ne metta.

Un esempio veloce sulle diverse leggi fisiche: se mi trovo su un altro pianeta della Galassia, dove non esiste gravità, i miei protagonisti non potranno versarsi un bicchiere d’acqua da una brocca. Ci saranno infatti tutte delle tecniche speciali per riuscire ad acciuffare il liquido agglomerato in palline galleggianti nell’aria.

Dal punto di vista socio politico, magari nel mondo fantasy che creo le streghe hanno conquistato il potere e, ogni volta che vogliono divertirsi durante i Sabba, scelgono degli umani da arrostire sul fuoco, giusto per farsi quattro risate e pasteggiare. In questa occasione, gli uomini non potrebbero fare niente. Perché? Perché, una volta salite al potere, le megere hanno istituito la legge imprescindibile che declama che, in cambio di pace e giustizia nella quotidianità, andranno loro sacrificati almeno cinque individui all’anno. Sono regole stabilite già da tempo, quindi assolutamente normali per i cittadini di questo mondo, che sanno che esiste questa terribile eventualità e nonostante questo sopportano, in quanto così è stato deciso;

  • La religione:
    religione nel world building
    tra politica, società e linguaggi esotici, non può mancare l’elaborazione di una religione originale e intrigante che caratterizzi certi personaggi e condizioni le loro vite. Magari, possiamo inscenare una storia al centro della quale sta il conflitto fra due fazioni religiose. Una delle due ha come divinità l’acqua e la esalta in tutte le sue forme, pregando in enormi templi costruiti da possenti colonne di spuma e onde. L’altra crede fermamente nel fuoco e nella sua forza distruttrice. Gli adepti si ritrovano in cerchi di erba bruciata e pronunciano formula antiche, fiammeggiando lingue purpuree dai palmi delle mani. Se si vuole riservare alla religione un posto meno importante nella storia e, di conseguenza, nella narrazione, si può anche soltanto osservare come il culto dominante condizioni l’esistenza dei protagonisti del romanzo. Tipo, le celebrazioni a cui è costretto a partecipare un giovane mago inesperto, che lo portano a rinchiudersi per ore dentro un monastero e a pregare nella speranza di ottenere poteri più forti;

 

L’ambientazione è una cipolla

L'ambientazione World building

Meglio ricordare che il mondo creato dalla vostra fantasia non è un blocco unico. Un po’ come una matriosca, è composto da più dimensioni che nascono da quella principale. Andiamo ad illustrare con più precisione i diversi piani:

  • primo livello: il mondo, la nazione, la comunità intesa in senso generale. Ci offre una panoramica molto ampia di quanto tratteremo nel libro;
  • secondo livello: i sottomondi, ovvero quelle aree dove gli individui si incontrano e si radunano. Esempi sono le comunità più ristrette e i loro valori, unite da un mestiere o una precisa attività. Facendone parte, i singoli diventano un unico, condividendo pensieri, azioni, linguaggio e usi e costumi specifici, nonchè lo stesso passato e futuro. Si descrivono, quindi, le società che animano la nostra storia.
  • terzo livello: è proprio dell’individuo e riflette le sue caratteristiche. Dunque, il suo modo di comunicare, dove abita, i suoi valori e ideali. Questo insieme di particolari ci permette di comprendere meglio lui e le sue decisioni.

 

Questi tre livelli hanno un ruolo fondamentale all’interno di un racconto, in quanto dalla loro interazione, positiva o negativa che sia, si generano conflitti e alleanze che arricchiscono la narrazione e le permettono di crescere.

Ad esempio, un conflitto primo livello vs primo livello lo troviamo nei romanzi, film etc di guerra, dove vengono messi a confronto diversi sistemi di vita e ideali.

Un conflitto secondo livello vs secondo livello è ben rappresentato, invece, dall’opposizione di un partito politico contro una fazione rivale, dalle opposizioni fra classi sociali o fra etnie differenti.

Può aversi l’opposizione terzo livello vs primo livello, quando un Individuo ha un sistema di valori differente rispetto a quello del suo paese. Avete presente quelle opere drammatiche dove l’avvocato di turno viene messo a tacere dalla sua comunità, non potendo difendere il suo protetto in realtà innocente dalle accuse scagliategli contro? Parlo proprio di questo.

Infine, a mio parere, può considerearsi anche uno scontro tra terzo livello vs terzo livello.  Non è raro trovare romanzi dove l’Io narrante è scisso, combattuto fra sistemi valoriali o atteggiamenti diversi. Ci permette di comprendere bene il concetto un personaggio tedesco nel periodo della Seconda Guerra mondiale, magari facente parte delle fila dei seguaci di Hitler condividendone le idee, ma travagliato nel considerare giuste le sue azioni.

Le combinazioni, insomma, sono diverse e tutte molto prolifiche. I conflitti nati nella nostra storia possono fungere da vera e propria spina dorsale del racconto, quindi è opportuno osservare una discreta attenzione nel loro trattamento.

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Sì ma… Dove le pesco le idee?

Ok, mi direte voi, molto bene. Ci hai elencato queste cose, e adesso? Se fossimo nel pieno di un potente blocco dello scrittore? Come troviamo l’ispirazione e le idee per inventare il nostro mondo e costruirlo nei minimi dettagli?

Ci arrivo subito.

Vai con la fantasia! Un metodo molto efficace consiste nell’affidarsi all’immaginazione;

  • Usa la quotidianità. Guardando con occhi diversi gli oggetti che ci circondano, le persone intorno a noi e le nostre routine, possiamo prenderne spunto e trasformare l’ordinario in qualcosa di diverso. Possiamo riaccendere la scintilla della creatività affidandoci al reale quindi, ma mettendoci del nostro;
  • Fatevi domande! Sembra un metodo strano ma porsi dei quesiti aiuta un sacco a progredire nella strutturazione del nostro mondo. Questo perché, chiedendomi magari che tipo di specie popola il mio futuro distopico e rispondendomi: umani e vampiri, scatta subito la domanda successiva: in che relazione sono queste due razze? Potrei decidere che non sono in ottimi rapporti. E quindi si passa alla domanda successiva: che ripercussioni ha questa ostilità nella società? Insomma, le domande sono come le ciliegie, una tira l’altra;
  • Affidatevi ai vostri autori del cuore. Molto spesso, leggendo un libro, mi sono venute in mente tante idee con le quali poter costruire qualcosa di mio. Vedendo magari come Asimov, nei suoi romanzi di fantascienza, regola la narrazione, posso arrivare a conclusioni importanti per la composizione della mia opera. Imparare dai maestri è sempre una scelta saggia;
  • Parti da quel che più ti piace. Nell’ideare il mondo, è consigliabile cominciare a costruire iniziando con l’argomento, il tratto o la caratteristica che più ci affascina e ci coinvolge. Del tipo: sono molto intrigato dalla questione linguistica. Allora parto da questo per strutturare la mia storia, inventando una specie particolare di creature che parlano in un modo alternativo. Da qui, continuo con le idee e costruisco l’impianto narrativo del romanzo, decidendo che gli esseri che comunicano con l’idioma creato si nascondono nelle profondità della Terra e, dopo secoli, riemergono e devono interagire con gli esseri umani. E così, si procede.

 

Per concludere, ci sono autori che preferiscono prima creare il proprio mondo e poi ambientarci le varie storie, che quasi nascono dalla struttura da loro plasmata. Altri, invece, prima strutturano la trama e poi ci costruiscono intorno l’ambientazione, coerente con quanto vogliono narrare.

In tutti e due i casi però, il world building è un fondamentale e distingue un lavoro ben fatto da uno che, invece, risulta fiacco e pieno di punti deboli.

 

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