COSA TROVERI IN QUESTO ARTICOLO
Di sicuro, ti è capitato di sentir parlare di quarta di copertina. Magari in libreria, chiedendo consiglio per acquistare un romanzo. Forse ti sei imbattuto in questa definizione girovagando sui social o ne hai letto sui manuali scolastici, arrivando a domandarti: che cos’è la quarta di copertina?
Oggi proverò a rispondere alle tue domande, così saprai non solo cosa è la quarta di copertina, ma anche la terza, la seconda, la prima…
Ebbene sì, sono meno conosciute ma esistono anche loro!
Che cos’è la quarta di copertina
Il formato di una copertina, per quel che riguarda la stampa tradizionale, si divide in quattro parti. Queste variano le loro caratteristiche in base alla scelta della casa editrice, che decide come pubblicare il libro, e sono:
- la prima di copertina: si tratta della fronte del libro, chiamata anche piatto superiore, cover etc. Normalmente, quando si dice copertina si intende proprio lei.
Deve farsi notare dai lettori, e per questo è realizzata accuratamente da esperti.
Hai mai fatto caso a quanto sono belle le copertine di certi libri famosi? Delle vere opere d’arte.
- la seconda di copertina: se anche tu ti sei chiesto come si chiama la pagina dopo la copertina di un libro, be’, adesso lo sai.
Si tratta della seconda di copertina, che è letteralmente il retro della prima. Spesso vi poggia il risvolto di copertina, chiamato anche bandella o aletta. È la piegatura interna della copertina o della sovraccoperta (nel caso il libro sia cartonato) e può contenere la trama del romanzo. - la terza di copertina: è il davanti del retro del romanzo (lo so, sembra un gioco di parole).
Come la seconda di copertina di un libro, spesso è munita di una c che può ospitare la bio dell’autore. - la quarta di copertina: conosciuta anche come piatto inferiore, corrisponde al retro del libro. Può includere diversi dati, come una breve introduzione all’opera, cenni di critica e citazioni.
Ecco un esempio di quarta di copertina, dal mio ultimo libro Aurora by night.
Ti anticipo subito un’informazione importantissima.
Spesso la quarta di copertina è confusa con la sinossi, ma ATTENZIONE!
Non sono la stessa cosa! Dopo ne parliamo più nel dettaglio.
Dunque, ripassiamo l’anatomia della copertina con l’aiuto delle immagini.
E se il libro non è cartaceo?
Il formato digitale ha tutta una sua logica. Si perde infatti la concezione di quarta di copertina che vale per il cartaceo, mutandone le caratteristiche.
Innanzitutto online c’è la possibilità di inserire più dettagli e informazioni accattivanti, perché non si è limitati dallo spazio. Inoltre, si può usufruire di elenchi puntati o grassetti.
È utile poi strutturare paragrafi brevi e adoperare parole chiave, perché lo sguardo del lettore salta da un’info all’altra soffermandosi su quelle che ritiene più rilevanti per lui.
In digitale, solitamente si trova nella descrizione dell’opera, ma non esiste una regola generale a riguardo.
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L’importanza della quarta di copertina
Perché un libro venda bene, è necessario che la sua quarta di copertina sia accattivante e “catchy”. Immagina di entrare nella tua libreria di fiducia e notare un bel romanzo esposto fra le ultime novità. Lo prendi, ne sfogli le pagine e… subito ne esamini il retro, per saperne di più.
È naturale che una buona quarta di copertina influenzi positivamente le vendite.
La copertina in sé attira l’attenzione del lettore, giocando tutto su un titolo memorabile e sull’impatto visivo della grafica. La quarta finisce invece di convincere il lettore, fornendogli informazioni riguardanti il volume che possano invogliarlo a portarselo a casa.
Cosa dice la quarta di copertina?
La quarta di copertina è una specie di presentazione ufficiale del libro.
Ti dice infatti di cosa parla, a che genere appartiene, chi è che lo ha scritto e cosa ne pensa la critica. Utile, no?
La quarta di copertina di giornali e riviste, invece, è usata perlopiù a scopo promozionale e accoglie annunci pubblicitari.
La quarta di copertina di un libro può ospitare:
- info sul contenuto: si spiega di cosa parla la storia, senza svelarne gli intrecci o dare troppi dettagli. Questo testo non vuole essere un riassunto, quanto una breve introduzione alla trama che possa intrigare il potenziale lettore.
- recensioni: spesso il retro dei romanzi contiene i commenti entusiasti di colleghi scrittori, oppure le riflessioni di testate giornalistiche esperte nel settore.
Consultandoli, si ha modo di capire se il romanzo è stato apprezzato e quali sono i suoi punti forti. - citazioni: si tratta di brevissime frasi incisive, pensate per lasciare il lettore incuriosito e desideroso di leggere il romanzo.
- codice ISBN: è la sigla che identifica il romanzo nell’universo librario.
- prezzo: può variare in base all’ampiezza del volume o alla rilegatura. I libri con la copertina flessibile, di solito, costano meno di quelli con la copertina rigida.
- biografia dell’autore: qualche dettaglio su chi ha scritto il romanzo, magari una menzione alle sue altre opere in circolazione. Spesso è accompagnata anche da una foto.
Come si scrive la quarta di copertina
Per raggiungere più lettori possibile, è fondamentale che la quarta di copertina risulti accattivante e organizzata nei minimi dettagli. Chi la consulta deve poter avere accesso a tutte le informazioni necessarie per decidere se il romanzo pubblicizzato gli interessa oppure no. Ovviamente, è preferibile che lo acquisti, quindi il messaggio deve arrivare forte e chiaro: questo libro è interessante e merita il tuo tempo e i tuoi soldi.
Il riassunto della storia sulla copertina deve essere breve e intrigante. Non deve, come abbiamo già ricordato, contenere il finale del libro o i colpi di scena che lo animano.
Che gusto ci sarebbe a comprarlo e leggerlo, poi?
Piuttosto, per stimolare la curiosità del lettore, sono utili le frasi a effetto e, magari, un bell’incipit da fiato sospeso. Anche se la cosa più importante in assoluto è la brevità.
Chi scrive la quarta di copertina
Ma la quarta di copertina, chi la scrive?
Molti autori sono convinti di dover scrivere la quarta di copertina dei propri libri e, per carità, se si sceglie di pubblicare con il self-publishing si può anche fare.
Proprio come l’editing, che alcuni scrittori decidono di curare da soli.
Di solito, però, a scrivere la quarta di copertina ci pensa chi di marketing la sa lunga.
La quarta di copertina è infatti stilata da esperti della comunicazione.
Ci sono figure professionali apposite all’interno delle case editrici, che si occupano proprio di rendere il libro più commerciale possibile.
Differenze fra sinossi e quarta di copertina
Ma quindi, la sinossi e la quarta di copertina sono la stessa cosa? Assolutamente no!
C’è una differenza enorme fra le due, anche se spesso vengono confuse.
La sinossi è il riassunto che gli autori fanno della propria opera, per poi mandarlo alle case editrici. Moltissime CE infatti non sono interessate a valutare romanzi interi, e richiedono agli scrittori interessati a collaborare con loro brevi testi che descrivano dall’inizio alla fine tutto ciò che accade nel libro.
Inutile dire che, quando si scrive una sinossi, è necessario essere brevi e accattivanti. Chiarire l’ambientazione, i protagonisti, gli eventi principali della loro storia. E sì, comprese le scene clou e il finale. Non è semplice concentrare un romanzo intero in poche righe, lo so, ma essere stringati è importantissimo. Immagina quanti manoscritti riceve ogni giorno una casa editrice come Einaudi o Giunti. Adesso pensa a coloro che devono valutare l’effettivo valore delle opere proposte, andando avanti per ore e ore. È chiaro che, di fronte a paginate intere di Word, passino avanti.
La quarta di copertina, a differenza della sinossi, di solito non è scritta dall’autore (tolte le eccezioni). In più, è un messaggio commerciale rivolto ai potenziali lettori e non alle case editrici, e non deve riassumere l’intera narrazione.
C’è anche da menzionare la presenza di citazioni e recensioni della critica, che non sono certo contemplate nelle sinossi.
Bene, eccoci in dirittura d’arrivo. Adesso sai cos’è una quarta di copertina, come individuarla e gli obiettivi che si pone chi la scrive.
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