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Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tempo doloroso nel presente e incerto nel futuro. Maria Bellonci

Premio Strega cos’è
Il Premio Strega è un premio letterario che viene assegnato annualmente all’autore o all’autrice di un libro pubblicato in Italia, tra il primo aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. Dal 1986 è organizzato dalla Fondazione Bellonci. È considerato il premio letterario più prestigioso d’Italia, oltre a essere molto conosciuto anche nel resto del mondo.
Il Premio fu istituito a Roma nel ’47 da Maria Bellonci e Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio e si ricollega alle storie sulla stregoneria a Benevento.
Secondo la leggenda popolare delle streghe di Benevento, nella vasta spianata del “Noce Magico” si riunivano di notte duemila e più streghe considerate le più belle, per ballare il Sabba dando vita a una pozione magica che univa per sempre le coppie che la bevevano.
Premio Strega come funziona
La giuria è composta da un gruppo di 400 uomini e donne di cultura (tra cui gli ex vincitori del premio) chiamati Amici della domenica: il nome che deriva dal giorno prescelto per le loro prime riunioni.
I quattrocento giurati possono proporre dei titoli di loro preferenza, purché ogni candidatura sia supportata almeno da due di loro (ma quest’anno il regolamento è cambiato). Sono ammesse al massimo 12 opere. Un’ulteriore selezione (in genere a giugno) designa la cinquina delle opere finaliste, tradizionalmente il primo giovedì del mese di luglio, nel ninfeo di Villa Giulia a Roma.


Premio Strega 2018 i finalisti
Il Comitato direttivo del Premio quest’anno è presieduto da Melania G. Mazzucco ed è composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Simonetta Fiori, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine.
Il Comitato direttivo del Premio Strega ha selezionato i dodici libri che si disputeranno l’edizione del premio letterario.
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Premio Strega gli esclusi
Il 31 marzo scorso, gli Amici della domenica hanno segnalatio 41 libri di narrativa pubblicati in Italia tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. Tra gli esclusi di quest’anno si annoverano gli scrittori Severino Cesari, Gianfranco Calligarich, Dori Ghezzi e Loredana Lipperini.
Premio Strega 2018: le novità
Ci sono alcune importanti novità nell’edizione (69a) di quest’anno.
Il Comitato Direttivo ha deciso di modificare alcune regole, seguendo criteri di pluralità, bibliodiversità e accoglienza. Sarà infatti riservata un’apertura notevole agli autori stranieri che scrivono in italiano e alle opere non in prosa; sarà favorita la presenza di piccoli e medi editori e i giurati dovranno votare a giugno tre dei libri in concorso, anziché uno solo.
A partire da questa edizione, ogni Amico ha potuto segnalare un’opera meritevole di concorrere senza più alcuna necessità di associarsi a un altro giurato, come invece avveniva in passato.
Altra bella sorpresa è l’ingresso di almeno una casa editrice minore e di uno scrittore esordiente.
Tra i finalisti, difatti, risulta lo scrittore Elvis Malaj con il suo romanzo – Dal tuo terrazzo si vede casa mia, – pubblicato da Racconti Edizioni: casa editrice che pubblica esclusivamente racconti.
Tendenze letterarie
Andrea di Gregorio, ospite nel programma radiofonico di Mariagrazia Gusmano “MetroVisioni KristallRadio” ci illustra le tendenze degli ultimi anni del prestigioso premio letterario. Un Premio Strega dominato dalle solite case editrici (Mondadori con 23 libri premiati, Einaudi 14, Rizzoli 11, Bompiani 9, Feltrinelli 4), ma anche da tematiche e generi ben precisi.
Nelle ultime edizioni del premio i gusti letterari hanno prediletto l’autobiografismo, le storie famigliari, la ricostruzione della storia italiana. Come dovrebbe interpretare questa informazione uno scrittore esordiente? Deve cavalcare i trend delle case editrici, la loro linea editoriale per sperare in una pubblicazione e in un riconoscimento? E non si corre il rischio di scrivere libri fotocopia, senza avere il coraggio di sperimentare? (Lo stesso romanzo Questa sera è già domani, di Lia Levi è un testo profondo e di spessore, ma che rischia di affogare a confondersi in mezzo alla marea di altri romanzi storici).
Insomma, fino a che punto si scrive per se stessi, e fino a che punto per il lettore e per il mercato editoriale?
A voi la parola…

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