Vuoi conoscere quali siano i migliori manuali di scrittura creativa?
COSA TROVERI IN QUESTO ARTICOLO
Ecco la mia lista, strettamente personale, completa e ragionata.
Parliamo di libri di scrittura creativa. Ma cosa vuol dire esattamente creativa?
Come scrittura creativa si può intendere tutta la scrittura e la comunicazione che non sia tecnica, accademica, giornalistica, o di “servizio”.
Ma naturalmente ci sono molte sfumature e molti confini: i mestieri della scrittura oggigiorno, infatti, sono svariati. Chi si occupa di copywriting, di pubblicità, di social media scrive (o dovrebbe farlo) creativamente.
Nel seguente elenco di libri e manuali di scrittura creativa, mi riferirò solo a quelli relativi alla scrittura narrativa e drammaturgica.
Corrispondono praticamente alla bibliografia che mi è servita come supporto per scrivere il Manuale completo di scrittura creativa, edito dalla CSA Editrice, e come base per creare i miei videocorsi di scrittura creativa.
Ma perché ho sentito l’esigenza di scrivere un mio manuale, con tutti i libri di scrittura creativa che già ci sono in circolazione?
Essenzialmente perché ho notato una carenza nell’offerta editoriale italiana.
Mi spiego meglio.
- manuali tecnici (quelli che ti forniscono la cosiddetta “cassetta degli attrezzi”);
- testimonianze di scrittori (rilasciate dai grandi autori che raccontano il loro rapporto con la scrittura);
- raccolte di lezioni e conferenze (trascrizioni di lezioni universitarie e conferenze tenute da grandi scrittori).
Manca quindi un mix, un ibrido, un piccolo compendio dei tre generi. Non solo, ma i manuali tecnici sono la traduzione di libri americani che citano esempi di classici americani e stranieri. Difficilmente troverai un brano di un autore italiano contemporaneo.
Col mio Manuale completo di scrittura creativa, ho tentato quindi di colmare questa lacuna, portando anche la mia esperienza di editor.
Qui puoi scaricare gratis i primi capitoli: Manuale completo di scrittura creativa_Michele Renzullo.
Naturalmente, se vuoi affrontare il mondo della lettura seriamente (che tu sia uno scrittore esordiente, un aspirante editor per romanzi o un appassionato lettore), non puoi prescindere da alcune colonne portanti.
Ecco quindi un elenco (sicuramente non completo ed esaustivo) di libri di scrittura creativa che sono stati fondamentali per la mia formazione.
La lista in breve
- Poetica, Aristotele
- Story, Robert McKee
- Dialoghi, Robert McKee
- Lezioni di scrittura creativa, Gotham Writers’ Workshop
- L’arco di trasformazione del personaggio, Dara Marks
- Il viaggio dell’eroe, Christopher Vogler
- L’eroe dai mille volti, Joseph Campbell
- The seven basic plots, Christopher Booker
- Anatomia di una storia, John Truby
- Elementi di stile nella scrittura, William Strunk
- Master di scrittura creativa, Jessica Page Morrel
- Il libro delle idee per la scrittura, Jack Heffron
- Ricettario di scrittura creativa, Giulio Mozzi
- Esercizi di stile, Raymond Queneau
- Manuale di retorica, Bice Mortara Garavelli
- On Writing, Stephen King
- Il mestiere dello scrittore, John Gardner
- Il mestiere di scrivere, Raymond Carver
- Consigli a un giovane scrittore, Vincenzo Cerami
- Aspetti del romanzo, Edward Morgan Forster
- Lezioni di letteratura, Vladimir Nabokov
- Lezioni di letteratura, Julio Cortázar
- Lezioni americane, Italo Calvino
- L’arte del romanzo, Milan Kundera
- I quaderni Fandango, Autori vari
- Come si scrive un giallo, Patricia Highsmith
- Farsi capire, Annamaria Testa
Addentriamoci ora in questa lunga carrellata dei migliori libri di scrittura creativa
Manuali tecnici di scrittura creativa
Poetica, Aristotele
Fosse anche solo per una questione di rispetto, di reverenza, di debito culturale che la società occidentale ha nei confronti del grande filosofo, mi sento di inserire la Poetica in prima posizione assoluta.
Ci troviamo di fronte a un trattato in cui il grande filosofo greco analizza la tragedia e l’epica, in cui si introducono concetti fondamentali come la mimesi e la catarsi. In esso Aristotele identifica il principio di tutte le arti poetiche nell’imitazione. Se da una parte dobbiamo al grande filosofo la teorizzazione della struttura in tre atti (inizio, mezzo e fine), dall’altra non dobbiamo aspettarci da questo testo una lettura semplice e immediata, un manuale che fornisca degli strumenti “pronti all’uso” (come fanno altri).
Qui lo puoi scaricare gratis [Poetica, Aristotele download]
→ Per molti, ma non per tutti.
Story, Robert McKee
Che tu sia un romanziere, uno sceneggiatore, un fumettista, un drammaturgo, uno storyteller, semplicemente non puoi prescindere da questo testo. Il manuale di Robert McKee – scrittore, sceneggiatore e drammaturgo statunitense – non è un libro da leggere: è la bibbia, un testo da studiare, consultare, riprendere periodicamente.
In Story, il maestro degli sceneggiatori di Hollywood spiega, in modo chiaro e concreto, l’arte di scrivere un romanzo, un racconto o una sceneggiatura.
Senza la presunzione di imporre tecniche sterili, McKee condivide i principi universali che permettono allo scrittore di dar vita a una storia che coinvolge emotivamente il lettore. Dalla struttura in tre atti di Aristotele al climax, dall’incidente scatenante ai punti di svolta, dalla creazione del personaggio al conflitto a tre livelli, in questo testo troverai i principi di come scrivere una storia.
→ La bibbia dell’aspirante scrittore.
Dialoghi, Robert McKee
Direi che il titolo è abbastanza esemplificativo di quello che potrai trovare in questo manuale, praticamente un approfondimento di Story: come scrivere i dialoghi in un libro.
Scrivere dialoghi credibili, non stereotipati, privi di cliché è tutt’altro che cosa semplice. McKee fornisce molti esempi pratici tratti da romanzi, opere teatrali e sceneggiature (ad esempio quella della mitica serie Breaking Bad). Svela i segreti di come fare apparire spontanea e naturale una battuta di dialogo, nascondendo la “macchinazione” che c’è sotto.
→ Per evitare di riportare “chiacchiere da bar” nel vostro romanzo.
Lezioni di scrittura creativa, Gotham Writers’ Workshop
Si tratta di un manuale molto pratico, basato sulle lezioni del Gotham Writers’ Workshop: la principale scuola di scrittura creativa americana.
Tra gli argomenti trattati (in modo forse non molto approfondito): panoramica sui punti di vista, sviluppo dei personaggi, trama, descrizioni, dialoghi, voce narrante ecc.
Troverai esercizi di scrittura creativa e brani tratti da romanzi di scrittori famosi come Carver, Hemingway, Fitzgerald e altri, il che rappresenta una ricchezza ma, allo stesso tempo, un limite per lo scrittore esordiente italiano, che dovrebbe familiarizzare anche con lo stile di autori nostrani.
→ Per american lovers.
L’arco di trasformazione del personaggio, Dara Marks
Ho molto apprezzato questo manuale, fondamentale per creare personaggi letterari credibili e sfaccettati. Soprattutto il concetto di fatal flaw, ovvero di debolezza e inconsapevolezza iniziale in cui si deve trovare il personaggio prima di cambiare, intraprendendo l’arco di trasformazione. Un focus importante quindi sul conflitto del protagonista e sul viaggio, concetti derivanti da, come vedremo in seguito, Vogler (Il viaggio dell’eroe) e da Campbell (L’eroe dai mille volti).
Altro concetto fondamentale che ho amato è quello del subplot, ovvero le relazioni tra i personaggi, che devono portare avanti la trama in modo profondo e organico.
→ Per evitare protagonisti di carta “supereroi”.
Il viaggio dell’eroe, Christopher Vogler
Un’importante premessa. Questo testo, che parla di archetipi e miti, e su cui molti manuali hanno costruito le loro teorie e concettualizzazioni, si rifà a sua volta a una pietra miliare del mondo dello storytelling: L’eroe dai mille volti di Campbell. Sintetizzando, mi sento di dire che Il viaggio dell’eroe è un testo più pratico (e sintetico), mentre L’eroe dai mille volti, come vedremo tra breve, è un percorso che approfondisce la storia, i miti, la filosofia millenaria e mondiale.
Conoscere le tappe del viaggio dell’eroe e gli archetipi narrativi ci aiuta a capire le basi dello storytelling, noi stessi e la nostra vita. Vogler, tramite la metafora dell’eroe mitico, mostra una struttura fondamentale per lo sceneggiatore e per il romanziere.
→ Per chi ama viaggiare (in ogni senso).
L’eroe dai mille volti, Joseph Campbell
Lettura forse non immediata e spiccia, ma che va in profondità di archetipi e miti, e che analizza centinaia di favole, leggende, miti, eroi, tradizioni popolari, divinità ecc., attraversando praticamente tutte le culture di tutto il mondo e tutte le epoche. Campbell si basa sulle teorie psicoanalitiche di Jung, che individua elementi strutturali della psiche inconscia.
Se il sogno è il mito individuale, i miti rappresentano i sogni collettivi dell’umanità. (Carl Gustav Jung)
L’eroe dai mille volti è un classico, da cui derivano, come anticipato, importanti libri sullo storytelling, sulla sceneggiatura e sull’arte di scrivere un romanzo.
→ Per chi crede nell’eroe di tutti i giorni.
The seven basic plots
Christopher Booker teorizza che tutte le storie millenarie siano riconducibili a 7 trame fondamentali. Booker si rifà anche ai principi di Jung. Le trame fondamentali sono: 1) Affrontare il mostro 2) Dalle stelle alle stalle 3) La ricerca 4)Il viaggio 5) La commedia degli equivoci 6) Tragedia 7) Rinascita
→ Per chi sa l’inglese
Anatomia di una storia, John Truby
Anche il manuale di Truby si rivolge principalmente agli sceneggiatori ma, naturalmente, parlando dell’arte di narrare una storia, è utile anche ai romanzieri. Pur costituendo già un punto di riferimento per aspiranti sceneggiatori e amanti della scrittura creativa, a parer mio la sua lettura è consigliata solo dopo aver letto tutti i libri citati sopra, in particolar modo Il viaggio dell’eroe, L’arco di trasformazione del personaggio e Story. Questo in quanto appare come un libro leggermente prolisso, e che riprende concetti chiave – il desire, il tema morale, la trasformazione del personaggio – già incontrati altrove.
Utile l’interessante schematizzazione dei 7 punti chiave della struttura narrativa.
→ Per chi mastica già il mestiere e per gli amanti di Hollywood.
Elementi di stile nella scrittura, William Strunk
Vi dico solo che è citato da Stephen King in On Writing. Strunk, con l’ausilio di Mirko Sabatino nella versione italiana, dà indicazioni per arrivare a una scrittura “pulita”, corretta ed elegante. Tramite semplici esempi, si arriva a capire l’importanza di un singolo segno interpuntivo. “Hai capito! Hai capito? Hai capito…” hanno tre intonazioni e funzioni semantiche diverse. La parte più interessante è a mio avviso quella relativa alla precisione del linguaggio.
Se le parole sono appesantite dall’emozione incontrollata dello scrittore, e se sono imprecise e inaccurate per qualche altro motivo – se sono, insomma, in qualche maniera sfocate – gli occhi del lettore scivoleranno fatalmente sopra di esse e non si otterrà un bel niente. (Raymond Carver)
Utile anche il breve capitolo su come scrivere l’incipit di un romanzo.
→ Per chi vuole raffinare la propria scrittura.
Master di scrittura creativa, Jessica Page Morrell
Sottotitolo: La cassetta degli attrezzi per scrittori e lettori.
E, in effetti, il testo della Morrell, insegnante di scrittura creativa, passa in rassegna una serie di fondamentali tecniche narrative quali: colpi di scena e cliffhanger, epifanie e rivelazioni, transizioni, ambientazioni, flashback, epiloghi e prologhi. Si trova anche un interessante capitolo su come creare la suspense in un romanzo.
Anche lei cita molti scrittori americani.
→ Per gli amanti della tecnica.
Il libro delle idee per la scrittura, Jack Heffron
Il concetto fondamentale di questo libro è che non è la pratica che nasce dall’idea, ma sono le idee che vengono dal praticare la scrittura con costanza e disciplina quotidiane.
Come dice Picasso:
L’ispirazione esiste, ma ci deve trovare già all’opera.
Un testo ricco di spunti per trovare le idee per un romanzo, di esempi ed esercizi di scrittura creativa.
All’interno si trovano tecniche di scrittura creativa (molto americaneggianti) quali: free writing, brainstorming, scrittura automatica, listing, clustering, cave writing, taglia e incolla, mix and match.
Ciascuno di questi metodi potrebbe servire per affrontare un eventuale blocco dello scrittore.
Interessante anche il capitolo su come scrivere un buon finale di un romanzo.
→ Per gli scrittori della domenica.
Ricettario di scrittura creativa, Giulio Mozzi
Dopo tanti americani, finalmente un libro di scrittura creativa italiano. Quello di Mozzi è sicuramente un libro ricco e interessante. Pur essendo molto corposo (480 pagine) non fornisce la cosiddetta “cassetta degli attrezzi”, ovvero una teorizzazione su come costruire trama, personaggi ecc. Infatti, l’autore ha voluto appositamente chiamarlo “ricettario” e non “manuale”. All’interno puoi trovare molti spunti di riflessione, citazioni, stimoli per scrivere ed esempi pratici.
Tra le moltissime citazioni si trova, ad esempio, quella tratta dall’Ulisse di James Joyce, per mostrare il flusso di coscienza.
→ Per chi ha tempo e dedizione.
Esercizi di stile, Raymond Queneau
In quanti modi può essere raccontato un episodio? Queneau si diverte a farlo in ben 99 modi. Dall’epico al drammatico, dallo show, don’t tell all’utilizzo di varie figure retoriche, lo scrittore francese gioca con la lingua raccontando un episodio banale di vita quotidiana.
Questo evidenzia il fatto che il come è più importante del cosa si narra.
→ Per chi non si prende troppo sul serio.
Manuale di retorica, Bice Mortara Garavelli
Non si tratta di un manuale di scrittura creativa bensì, come si può evincere facilmente dal titolo, di retorica. Ma direi che, così come il Nuovo Manuale di stile della Zanichelli, è un libro che lo scrittore, l’editor professionista, il correttore di bozze deve avere sempre sulla scrivania.
→ Per gli studiosi di letteratura, narratologia, linguistica, filologia (ci siamo capiti).
I quaderni Fandango, Autori vari
Un quadernino ricco di estratti di grandi autori, coadiuvato da molti spunti ed esercizi. Un libro da sfogliare leggendolo nei ritagli di tempo e per farsi ispirare quando non si hanno stimoli per scrivere. Non si tratta di un manuale di scrittura creativa, piuttosto di una carrellata di tecniche utilizzate da venti grandi autori contemporanei e del ’900 (da Franz Kafka a James Joyce, da Margaret Atwood a Stephen King).
Una nota sul costo:
per quello che offre, penso che il prezzo (€19,00) non sia giustificato. Su 196 pagine, l’editore – Fandango – ha furbamente inserito moltissime bianche, con il pretesto di scrivere gli esercizi direttamente sul libro.
→ Per i collezionisti.
Se le tue forze hanno retto fino a qui, prenditi un caffé, perché ora passeremo in rassegna i libri di scrittura creativa basati sulle testimonianze di grandi autori.
Testimonianze di scrittori
On Writing, Stephen King
Una sorta di autobiografia del re dell’horror, che ci racconta aneddoti di vita personale, il suo mestiere di scrittore e le fasi del processo creativo. È diviso in tre parti: un viaggio nella sua vita; strumenti e consigli per scrivere bene; la costruzione di un testo.
Ma il suo insegnamento più grande lo fa riportando le parole del suo mentore John Gould:
Quando scrivi qualunque stupidaggine, la stai raccontando a te stesso. Al momento della revisione, la tua missione è sbarazzarti del superfluo.
Altro mantra di King che ogni aspirante scrittore dovrebbe ripetersi è che se non hai tempo per leggere, non hai nemmeno il tempo (e gli attrezzi) per scrivere.
→ Per gli amanti dei “dietro le quinte” e i fan del Re.
Il mestiere dello scrittore, John Gardner
Gardner, tra le tante cose, è stato anche l’insegnante di scrittura creativa di Raymond Carver (che vedremo a breve). Si presenta, in questo libro, in qualità sia di autore che di editor e insegnante di scrittura creativa. Gardner dice che lo scrittore deve trovare o creare una lingua veramente interessante. Questo è un aspetto importantissimo, penso, trascurato da molti esordienti.
Gardner aggiunge:
Lo scrittore che ha sensibilità linguistica trova le proprie metafore, non semplicemente perché gli hanno insegnato a evitare i cliché, ma perché si diverte a trovare un’immagine vivida e precisa alla quale nessuno, che lui sappia, ha mai pensato prima.
Ecco, pensare è qui il termine chiave a mio avviso. Il trovare metafore proprie, vive e originali, è sintomo di vivacità intellettuale e originalità nel pensare con la propria testa e trasmettere le proprie emozioni.
La parte sulla pubblicazione, di contro, non ha molto senso per noi oggi, dato che si riferisce all’America degli anni ’70.
→ Per chi crede nell’aspetto artigianale della scrittura.
Il mestiere di scrivere, Raymond Carver
Al centro della produzione di Raymond Carver c’è la forma narrativa del racconto. E questo libro ruota proprio attorno alle sue opere. Non aspettatevi né un focus sul romanzo, né lezioni vere e proprie di scrittura creativa, con la famosa “cassetta degli attrezzi”.
Questo testo costituisce più un insieme di riflessioni dell’autore in qualità di scrittore, allievo e docente di scrittura creativa, che ci rende partecipi della genesi di alcuni dei suoi racconti.
→ Per gli appassionati del racconto contemporaneo e per gli “scrittori operai”.
Consigli a un giovane scrittore, Vincenzo Cerami
Eccoci finalmente alle prese con un autore nostrano. Vincenzo Cerami, in qualità di narratore, sceneggiatore, librettista e drammaturgo, illustra le tecniche narrative, rivolgendosi agli aspiranti scrittori che vorrebbero scrivere narrativa, cinema, teatro e radio. Se da una parte risulta interessante la panoramica sui diversi medium, dall’altra parlare di tutto potrebbe costituire un limite.
Anche Cerami, come molti altri, insiste sul concetto di creazione di un mondo immaginario, che ha regole e logiche differenti rispetto a ciò che succede nella realtà.
Illuminante il capitolo sui dialoghi:
È solo parlando che un personaggio ci dice, spesso involontariamente, le sue verità. E perché una verità risulti tale, è necessario che prendano risalto le menzogne fra le quali egli agisce e si esprime con naturalezza. […] Ciò che più parla nelle parole è il silenzio.
→ Per gli eclettici.
Lezioni e conferenze
Aspetti del romanzo, Edward Morgan Forster
Questo libricino tascabile raccoglie alcune delle conferenze tenute a Cambridge nel 1927 dallo scrittore Forster. Così come fa Nabokov (che vedremo più avanti), cita e analizza brani di grandi scrittori, tra cui Henry James, Jane Austen, Charles Dickens, H. G. Wells e altri.
La struttura del libro è molto semplice: “storia”, “persone”, “intreccio”, “fantasia”, “profezia”, “modello e ritmo”.
Forster ci regala alcune “perle” preziose quali
La prova che un personaggio è tondo consiste nella sua capacità di sorprenderci in maniera convincente. Se non ci sorprende mai, è piatto; se non ci convince, è piatto e finge di essere tondo.
o la differenza tra fabula e intreccio:
Definiamo l’intreccio. Abbiamo definito la storia come narrazione di avvenimenti riferiti nell’ordine del loro susseguirsi nel tempo. Anche l’intreccio è una narrazione di avvenimenti; ma qui l’accento cade sulla causalità.
→ Per chi ama girare con un libro in tasca.
Lezioni di letteratura, Vladimir Nabokov
NonsoloLolita.
Il grandissimo scrittore, saggista, critico letterario, entomologo, drammaturgo e poeta russo ci regala un tomo di grandi dimensioni, ben 528 pagine, tratte dalle lezioni tenute nelle università americane tra il tra il 1941 e il 1958.
Solo in Italia ancora ci scandalizziamo per chi tiene corsi di scrittura creativa. Le università si limitano a infarcire gli studenti di teoria, senza fornire nessuno strumento pratico sul testo.
Il mio corso è, tra le altre cose, una sorta di indagine poliziesca sul mistero delle strutture letterarie.
Nelle sue lezioni Nabokov analizza sette pilastri della letteratura mondiale: Mansfield Park (Jane Austen), Casa desolata (Charles Dickens), Madame Bovary (Gustave Flaubert), Il Dottor Jekyll e Mister Hyde (Robert Louis Stevenson), La strada di Swann (Marcel Proust), La metamorfosi (Franz Kafka) e Ulisse (James Joyce).
Nabokov ci fa riflettere spesso sulle ambientazioni dei romanzi e sui rispettivi temi, dove per tema lui non intende solo il cuore dell’opera, ma, diciamo, anche immagini ricorrenti e simbolismi.
Ecco che l’autore di Lolita stana anche il potere evocativo degli oggetti, come ad esempio quello di un drappo verde in Madame Bovary, o dell’abitazione ne Il Dottor Jekyll e Mister Hyde. Parlando di Stevenson, Nabokov dice che lo scrittore ricorre a tutti gli stratagemmi e accorgimenti che creeranno nel lettore uno stato d’animo, una condizione mentale, che non lo induca a chiedersi se la trasformazione sia possibile o meno. Ovvero, Nabokov ci sta parlando della sospensione dell’incredulità.
L’introduzione è di John Updike, scrittore citato spesso da King. Un’altra conferma di come la cultura sia una sola e questo percorso attraverso i libri e i manuali di scrittura creativa sia fortemente intrecciato.
→ Un genio che analizza altri geni.
Lezioni di letteratura, Julio Cortázar
Ancora lezioni universitarie americane. Anno 1980. Il grande scrittore argentino apre i “dietro le quinte” del suo mondo narrativo.
L’autore di Rayuela dice la sua riguardo alla differenza tra romanzo e racconto, paragonando il romanzo a un poliedro e il racconto a una sfera:
[…] Il romanzo è un gioco letterario aperto che può svilupparsi all’infinito. […] Alcuni romanzi finiscono e uno pensa che l’autore avrebbe potuto continuare. […] Il racconto invece è tutto il contrario: un ordine chiuso.
Sempre parlando del racconto, Cortazár afferma che quello che rimarrà nella memoria del lettore sarà quello che andrà oltre il mero aneddoto (dove andare oltre può voler dire approfondire la psicologia dei personaggi). O, riguardo alla prosa letteraria, la definisce “incantatoria”, nelle due accezioni di creare un’atmosferica ipnotica e di cantare.
Una prosa in cui si mischiano latenze, pulsazioni quasi mai derivanti dalla ragione e che fanno sì che uno scrittore organizzi il discorso e la sintassi in modo tale che, oltre a trasmettere il messaggio che il testo gli permette di trasmettere, trasmetta anche una serie di atmosfere, aure, un contenuto estraneo al messaggio stesso ma che lo arricchisce, lo amplifica e spesso lo rende più profondo.
Nella settima lezione il fuoriclasse argentino (no, non è Maradona) si apre. Confida agli studenti che con Rayuela ha voluto fornire una serie di domande. Al contrario di quello che fa uno scrittore come Thomas Mann che pretende di fornire risposte, senza considerare l’opinione del lettore.
La differenza tra l’essere pazzo e il non essere pazzo è a volte solo una questione di opinione personale e non di diagnosi medica.
→ Per chi si sente un po’ pazzo.
Lezioni americane, Italo Calvino
Mi sembra significativo che il nostro Italo Calvino, uno dei più grandi scrittori italiani del ’900, sia andato all’estero a tenere una serie di conferenze sulla letteratura.
Questo testo raccoglie infatti le sue lezioni tenute a Harvard.
In questi tempi super-tecnologici e super-dispersivi, dove l’attenzione viene dissolta in due secondi e le persone vengono sostituite dai bot, le sue parole sono più importanti e attuali che mai:
Il millennio che sta per chiudersi ha visto nascere ed espandersi le lingue moderne dell’Occidente e le letterature che di queste lingue hanno esplorato le possibilità espressive e cognitive e immaginative. Ci si interroga sulla sorte della letteratura e del libro nell’era tecnologica cosiddetta postindustriale. La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici. Vorrei dunque dedicare queste mie conferenze ad alcuni valori o qualità o specificità della letteratura che mi stanno particolarmente a cuore.
→ Calvino è Calvino.
L’arte del romanzo, Milan Kundera
Cos’è un romanzo e perché lo si scrive? Kundera, in questa raccolta di saggi, interviste e altro materiale, mette in luce la sua poetica. Il testo rappresenta anche un’occasione per compiere un excursus sul romanzo, dalle sue origini fino al ’900.
→ Per chi non riesce a sostenere la leggerezza dell’essere.
Come si scrive un giallo, Patricia Highsmith
Un saggio su come scrivere un giallo. Forse il titolo può apparire un po’ fuorviante. Ci si aspetterebbe un manuale tecnico sulla letteratura di genere (giallo, thriller e noir), con precise regole e tecniche narrative, come ad esempio come creare la suspense. In realtà il libricino parla dell’esperienza della scrittrice statunitense con la scrittura, le sue sfide e vittorie.
In ogni caso è sempre interessante leggere l’esperienza di qualcuno che ha ispirato numerosissimi film di Alfred Hitchcock.
Se siete appassionati di gialli, la cosa migliore è sempre leggere più che potete.
→ Per chi non ha grosse pretese.
Fuori classifica
Farsi capire, Annamaria Testa
Ho inserito questo manuale, in teoria più adatto ai professionisti che si occupano di pubblicità e copywriting, in quanto ritengo sia invece un libro utile e interessante per tutti. Si tratta veramente di un classico, di un testo illuminante sulla comunicazione in generale. Annamaria Testa, un’istituzione nel suo campo, invita a riflettere sui presupposti della comunicazione, sulle mappe mentali in base alle quali organizziamo il mondo e sulle strutture dei linguaggi.
Come esseri umani comunichiamo sempre, anche (forse soprattutto) quando non parliamo. Ogni comunicazione è creativa. Due ottimi motivi per leggere questo libro.
→ Per chi vuol fare chiarezza nella comunicazione.
Conclusioni sulla carrellata di libri e manuali di scrittura creativa
Questa è solo una selezione di libri e manuali di scrittura creativa, in realtà ce ne sono molti altri. Questi sono quelli che ho letto e studiato con attenzione, e che hanno costituito la bibliografia essenziale per il mio Manuale completo di scrittura creativa (CSA Editrice), nato dall’esigenza di voler fornire uno strumento completo, appunto, allo scrittore emergente che vuole imparare le tecniche narrative e l’arte di scrivere un romanzo o un racconto.
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