Se sei un amante dei romanzi polizieschi, di sicuro ti sei già imbattuto nella definizione hard boiled. Quest’etichetta identifica un sottogenere del giallo, così come possono esserlo il thriller o la letteratura di spionaggio, il rosenoir e così via.

L’hard boiled ha caratteristiche riconoscibili, che i suoi lettori ritrovano molto spesso tra le pagine dei romanzi di questo tipo. La letteratura hard boiled, infatti, presenta cliché ben precisi: detective privati burberi, violenza e scenari cupi di metropoli corrotte.

Oggi intraprendiamo insieme un viaggio nel mondo hard boiled, per conoscere meglio questo genere e i suoi antieroi.

Che cos’è il genere hard boiled

Innanzitutto, cosa vuol dire hard boiled? La traduzione di questo termine è duro, sodo.

In senso figurato, è inteso anche come dal carattere duro, proprio come i protagonisti di queste storie, in effetti.

Al centro dei romanzi hard boiled sta infatti un detective privato, un poliziotto (o ex poliziotto) solitario, irascibile e tosto. Un tipo di poche parole che va avanti a caffè nero e sigarette, che è spesso al verde e ha un brutto rapporto con le donne. Forse è pure un filo misogino, a causa di una brutta delusione amorosa che l’ha reso scontroso nei confronti del genere femminile.

Nelle detective story hard boiled c’è un tasso di violenza veramente alto. Pure il sesso non è da meno; non è certo trattato come un tabù, anzi. È integrato alla perfezione nell’ambiente violento e crudo nel quale si svolgono le vicende principali della storia.

Qui, in metropoli cupe dove le forze dell’ordine sono piene di fantocci impotenti, la corruzione prolifera e si estende come un cancro. E chi ci pensa a riportare l’ordine?

Il protagonista, ovvio, anche se spesso pure lui è coinvolto in brutti affari. Ha parecchi contatti con criminali, prostitute e malavita. Frequenta locali notturni e bar, dove si rode lo stomaco con qualche bicchiere di troppo.

Le sue avventure sono al cardiopalma e il lettore sa che la scazzottata è dietro l’angolo a ogni pagina, così come gli scontri a fuoco e gli inseguimenti. Riuscirà il detective antieroe, tra una sparatoria e una falsa pista, a far trionfare la giustizia?

Quando nasce il genere hard boiled

Intorno agli anni ’20 del Novecento, il poliziesco è piuttosto diffuso. Circolano particolari riviste dalla carta grezza conosciute come pulp magazine, dal prezzo economico, che gli americani adorano leggere. Una di queste, la “Black Mask”, è il canale attraverso cui un gruppo di scrittori brillanti decide di rinnovare il genere giallo.

Dal loro obiettivo comune nasce una definizione che li unisce: hard boiled school. Cominciano a pubblicare sulle riviste pulp racconti molto violenti e sfacciati. Proprio perché ospitate sui giornali pulp, per riferirsi a queste storie si inizia a usare il termine pulp fiction.

Carroll John Daly pubblica il primo romanzo hard boiled, The false Burton Combs. Il padre del genere è però considerato Dashiell Hammett, con il suo antieroe Sam Spade.

Infatti, l’autore rivoluziona il modello del giallo classico con l’intenzione di raffigurare la società in modo più realistico, anche nei suoi crimini. L’erede di Hammett è Raymond Chandler, che dà vita all’irascibile Philip Marlowe. Il suo detective diverrà famoso anche sul grande schermo grazie all’interpretazione di Humphrey Bogart.

Parlando dell’innovazione apportata al genere poliziesco da Hammett, Chandler afferma: “Hammett ha restituito il delitto alla gente che lo commette per un motivo, e non semplicemente per fornire un cadavere ai lettori, e con mezzi accessibili, non con pistole da duello intarsiate, curaro e pesci tropicali”. 

Più realismo, dunque. E più violenza, aggiungerei io.

Caratteristiche del genere

La letteratura di genere è estremamente variegata, questo è risaputo. All’interno dei diversi generi, però, ci sono alcune caratteristiche che si ripetono con una certa regolarità.

Ad esempio, la ricerca della propria identità negli young adult, oppure l’esplorazione dell’ignoto tipica dei racconti di fantascienza.

Anche il romanzo hard boiled è contraddistinto da alcuni stereotipi. Vediamoli insieme.

  • Violenza esplicita: elemento fondamentale dell’hard boiled è la violenza.

Che questa sia esercitata nei confronti di chi se lo merita o meno, non importa. Spesso è proprio il protagonista a finire pestato come un sacco da boxe, altre volte tocca ai cattivoni di turno. La violenza è il fil rouge del genere, ciò che regola i rapporti fra i personaggi. È portata all’estremo e mostrata senza remore, così come il…

  • Sesso a volontà: è rappresentato in modo crudo, senza filtri o romanticherie.

Le relazioni portate avanti dai personaggi sono prive di intimità, tutte giocate sulla passione. Spesso il protagonista ha una storia fallimentare alle spalle, finita male. Questo fa sì che sia paladino delle donne che cercano la sua protezione, ma piuttosto scontroso nei loro confronti. È raro trovare storie d’amore nei pulp; piuttosto comune, invece, imbattersi nell’avventura di una notte.

  • Pericoli dietro ogni angolo: i romanzi hard boiled sono caratterizzati da un altissimo livello di tensione per tutta la loro durata. Il protagonista rischia sempre di incappare in qualche attentato, finire in un inseguimento da incidente, ritrovarsi invischiato in qualche faida o complotto. Anche perché, diciamocelo, è lui che se la va a cercare. Tutto pur di risolvere il caso.
 
  • Sfondo urbano: la vicenda alla base dell’hard boiled prende luogo in grandi città, spesso New York, Los Angeles o Chicago. Ne viene mostrata la patina scintillante di lusso e benessere, poi se ne scavano le fondamenta per far venir fuori tutto lo schifo sottostante. Corruzione, malavita, omicidi, spaccio. Ciò che appare brillante di ricchezza nasconde un ventre marcio popolato da boss dispotici, assassini professionisti, spacciatori senza pietà, prostitute schiavizzate. E sta proprio al protagonista sapersi destreggiare in questo sottobosco criminale.
 
  • Il protagonista che non vuole esserlo: il protagonista tipo del romanzo hard boiled ha un vero caratteraccio. Detective privato, ex poliziotto o comunque dotato di metodi particolari, ha un’età che si aggira intorno ai 35-45 anni. È irascibile, burbero, irriverente. Trascorre la vita in modo dissoluto, fumando un sacco e bevendo alcol, ma mai tanto da compromettere la sua lucidità. Con le tasche bucate, accetta anche lavori poco remunerativi perché ha un senso della giustizia molto forte. Bazzica locali notturni, spacciatori e delinquenti, senza sentirsi a disagio tra loro. Infatti, ha molte conoscenze in questa cerchia. Anzi, ne condivide pure il gergo, sparando parolacce e masticando bene il linguaggio criminale.

Questo antieroe lavora da solo, non è un tipo da chiacchiere fra un omicidio e l’altro. Anche perché il suo modo di agire è decisamente fuori dagli schemi e gli crea spesso problemi con la legge. D’altronde, nel mondo degli hard boiled, la giustizia tradizionale non funziona più. C’è bisogno di metodi duri, impietosi, ambigui e contro le regole. Il detective ha le sue, di leggi, e la numero uno è: farsi sempre rispettare. Se gli serve usare la pistola per ottenere questo risultato, be’, poco male.

Differenze con il giallo

L’hard boiled è un sottogenere del giallo, con cui condivide alcune caratteristiche.

Tuttavia, se ne differenzia per alcuni tratti. Ad esempio, di solito il romanzo hard boiled si concentra prettamente sulle indagini condotte dal protagonista. In più, ospita dosi di violenza decisamente più generose, così come spargimenti di sangue, sparatorie, inseguimenti. In queste opere si riscontra anche una spiccata critica sociale, che non sempre è presente nei libri gialli. Domina inoltre una cupezza onnipresente che annega la storia in un’amarezza diffusa.

 

Differenze con il noir

Negli USA, i romanzi hard boiled sono conosciuti come noir. Attenzione, questi ultimi non sono romanzi gotici, come molti credono. Spesso, in realtà, hard boiled e noir sono usati come sinonimi, ma non tutti sono d’accordo su questo punto.

C’è chi li differenzia per i seguenti motivi:

  • il noir è dominato dalla suspense, mentre l’hard boiled dall’azione;
  • nell’hard boiled il protagonista e le indagini sono il fulcro della storia;
  • il noir presenta una carica di critica sociale ancor più sostenuta;
  • nel noir, il protagonista è spesso la vittima oppure l’esecutore dell’omicidio, o ancora un sospettato. È inoltre caratterizzato da una forte tensione autodistruttiva;

Come scrivere un’hard boiled

Se vuoi scrivere un libro hard boiled e pubblicarlo, ecco qualche consiglio per te.

 

  • leggi tanto: già questo ti può essere molto utile per entrare nella forma mentis adatta per confezionare un bel manoscritto poliziesco;
  • crea un personaggio letterario efficace: come abbiamo visto, in un’opera hard boiled il protagonista conta moltissimo. Fai in modo di inventare un detective scontroso e laconico dai modi accattivanti, ti conquisterai così il cuore dei fan;
  • credibilità: l’hard boiled è realistico, molto più del giallo. Le indagini devono essere descritte in modo accurato, dunque comincia a familiarizzare con il lessico specialistico adoperato dalla scientifica. In più, evita di inserire cose assurde nella tua storia. Va bene che esiste la sospensione dell’incredulità, ma stai alla larga da cose tipo unicorni serial killer o lanciatori di coltelli funamboli. Ricordati delle parole di Raymond Chandler!
  • finale non scontato: devi accumulare tensione per poi far saltare sul posto il lettore con un degno colpo di scena finale. Dimentica le punizioni tradizionali e la burocrazia giudiziaria. Sii originale;
  • stile asciutto: i romanzi hard boiled si distinguono per il loro stile secco, lineare, privo di fronzoli. Stupisci per immagini con lo show, don’t tell ed evita le descrizioni chilometriche;

Bene, questo è tutto. Spero che questo viaggio nel cupo e criminale mondo dell’hard boiled ti abbia intrattenuto e dato qualche informazione in più su questo genere interessantissimo.

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