Oggi l’archetipo dell’antieroe è utilizzato spessissimo, nella letteratura di genere e non solo. E pensare che viene da molto lontano: la sua figura è stata rintracciata già ai tempi degli antichi Greci. Nonostante questo, continua a riscuotere un grande successo.

Di più: gli antieroi moderni sono i nuovi eroi, coloro che conquistano il cuore del pubblico con i loro irresistibili difetti.

Anche tu, caro lettore, desideri evitare cliché e creare un personaggio letterario efficace e indimenticabile per il tuo romanzo? Se la risposta è sì, allora ti consiglio di approfondire insieme a me la figura dell’antieroe, il nuovo beniamino del grande pubblico.

Che vuol dire antieroe: una definizione

Chi è l’antieroe? Si tratta di un personaggio che possiede un mix di caratteristiche prese in prestito dall’eroe e dall’antagonista di una storia. Di solito è privo di qualità positive (coraggio, virtù, nobiltà d’animo, bontà) tipiche dell’eroe, ma magari ne condivide l’intelligenza o la determinazione. Di contro, si distingue per freddezza, egoismo, atteggiamenti manipolatori, impietà, fiacchezza morale. Non assume il ruolo che la società gli impone ed è animato da una serie di conflitti che lo rendono un personaggio complesso.

L’antieroe compie azioni ambigue che mettono alla prova la morale condivisa dal pubblico. Hai presente i protagonisti burberi e violenti dell’hard boiled? Oppure, fa cose positive ma per motivazioni sbagliate. Insomma, i metodi per arrivare all’obiettivo che si pone fanno storcere il naso.

Nonostante questo, l’antieroe non è realmente malvagio. Quel che fa è spesso giustificato da un fine profondo, che si palesa andando avanti con la storia.

La morale grigia

A volte, l’antieroe viene definito personaggio grigio. Che cosa significa?

Che l’antieroe, in un mondo dove male uguale a nero e bene uguale bianco, sta nel mezzo.

Dunque, anche se commette degli errori ed è mosso da motivazioni che vanno contro la morale comune, alla fine si può considerare un “buono”.  

C’è da dire che la definizione di antieroe è cambiata nel tempo, adattandosi ai mutamenti della società e dei valori che la contraddistinguono.

Il significato di antieroe nella storia

Come abbiamo detto, nell’epica l’antieroe è presente già in opere come l’Iliade.

Nel capolavoro omerico c’è infatti tra i Greci un tipo, Tersite, che è l’esatto opposto dell’eroe: codardo, zoppo, bruttissimo e vile. È il primo di molti personaggi del genere, che costellano la tragedia greca e poi la satira latina, arrivando fino alla letteratura rinascimentale con la figura del picaro. Don Chisciotte è un antieroe picaresco perfetto, ad esempio!

A fine XVIII secolo e, soprattutto, con l’affermarsi del romanticismo ottocentesco, il concetto di antieroe si definisce e si consolida. La figura di antieroe romantico deve molto all’operato di Lord Byron. Anche grazie a lui, questo personaggio diventa un uomo imperfetto e ribelle, dotato di grande passione, avverso alla società e alle sue istituzioni.

Con il decadentismo, la definizione di antieroe in letteratura comprende individui alla deriva, autodistruttivi, ambigui e incapaci di reagire a un mondo che si evolve troppo in fretta. Un antieroe decadente come Dorian Grey, de Il ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde, è frutto di un’epoca incerta dove si sono persi di vista i veri valori.

Nella prima metà del XX, l’antieroe trionfa con Kafka e gli esistenzialisti come Dostoevskij, Sartre e Camus. I loro romanzi sono popolati da personaggi indecisi e dalla dubbia morale. L’eredità degli esistenzialisti viene colta e plasmata da autori come Verga, Svevo (con il suo antieroe inetto), Pirandello, Joyce, Proust, Pavese.

Tutti loro modellano il senso di alienazione e disadattamento del periodo nella figura estraniata e solitaria dell’antieroe. Ne è esempio lampante il protagonista de Il Fu Mattia Pascal, dove l’antieroe immaginato da Pirandello si finge morto per cominciare una nuova vita.  

In epoca contemporanea, l’archetipo dell’antieroe prolifera nell’arte in ogni sua forma e sfaccettatura. Film con antieroi come protagonisti sbancano al botteghino, come Dead Pool, Joker o Lo chiamavano Jeeg Robot. Sul BookTok vanno alla grande libri fantasy dagli antieroi indimenticabili, come Tenebre e ossa o lo young adult Noi, i cattivi. Nei fumetti, gli antieroi sono celebri già da tempo: Wolverine, Batman, Paperino…potrei andare avanti per ore!

Le caratteristiche dell’antieroe

Gli antieroi sono personaggi complessi, ricchi di contraddizioni, dotati di pregi e difetti proprio come ognuno di noi. Spesso sono cinici, realisti, disillusi.

Vantano metodi poco ortodossi per raggiungere i loro obiettivi e infrangono frequentemente la legge.

Difficile dare un’unica descrizione di antieroe; per questo, ne individuo qui diverse tipologie:

  • antieroe classico: sovverte i tratti tipici dell’eroe. È insicuro, ansioso, impreparato ad affrontare le difficoltà che incontra nel corso della storia. Tuttavia, durante il suo viaggio dell’eroe, trasforma il suo fatal flaw in un punto di forza.

Un romanzo con un protagonista antieroe di questo tipo è La coscienza di Zeno, di Italo Svevo.  

  • antieroe cinico: non è moralmente cattivo, ma non gli interessa fare del bene. Forse perché è convinto che le sue azioni non faranno la differenza. È restio a farsi coinvolgere dai problemi altrui e, se si unisce alle forze del bene, all’inizio lo fa solo per tornaconto personale. Un esempio di antieroe cinico al cinema è Shrek. Infatti, in principio, l’orco sfida Lord Farquaad per liberarsi delle creature magiche che gli invadono la palude.

  • antieroe pragmatico: è eccentrico ed egoista. Rifiuta il ruolo di eroe e non si fa scrupoli a compiere cattiverie per ottenere quel che vuole. Come certi tributi nei romanzi distopici di Hunger Games, che uccidono per non deludere le aspettative. 

  • antieroe disturbato: avverte il bisogno di mettersi alla prova, di fare del bene, ma usa metodi poco convenzionali e disapprovati da chi lo circonda. Spesso è reduce da traumi passati ed è animato dalla sete di vendetta. Un esempio è Frank Castle, antieroe marvel di The Punisher, che diventa uno spietato vigilante dopo aver vendicato la sua famiglia.

  • antieroe compromesso: privo di valori morali, è dalla parte del bene solo per caso. Le sue motivazioni, infatti, sono moralmente sbagliate. Come dimenticare Walter White, antieroe nella serie tv Breaking Bad? All’inizio, Walt è un professore malato terminale che produce metanfetamina per garantire un futuro alla sua famiglia. In seguito, però, le sue azioni criminali sono dettate da interessi personali ed egoistici. Uno dei migliori antieroi di sempre, comunque.

Le differenze tra eroe e antieroe

A volte, la distinzione fra queste due figure non è così scontata e finiscono per sovrapporsi. Tuttavia, esistono tratti che ben si riconducono all’uno o all’altro archetipo.

Le differenze tra eroe e antieroe

Come si scrive un antieroe

Creare un antieroe che sappia conquistare il lettore non è così semplice.

Ti dovrai muovere su un confine sottile, dando vita a un personaggio piuttosto complesso. Dalla morale ambigua, sì, ma non colpevole di cattiverie gratuite. Il suo modo di fare deve avere una motivazione che lo spinga ad agire contro l’etica condivisa. Così, il pubblico potrà capire e giustificare, almeno in parte, i suoi gesti.

Vediamo insieme come creare un antieroe degno di nota.

antieroe caratteristiche

Perché piace l’antieroe

Nonostante la sua morale ambigua, l’antieroe è spesso il personaggio preferito dal pubblico. Sarà per la sua complessità, che lo rende realistico e umano. Forse c’entra il contesto che lo circonda o, magari, il suo passato tragico.

Perché, insomma, l’antieroe piace così tanto?

  • è affascinante. Antieroi come Loki o Kennedy Marr, del romanzo di John Niven Maschio bianco etero, sono spesso carismatici, ironici, sagaci. Spiccano insomma per una serie di tratti distintivi che li rendono intriganti.
  • è tridimensionale. L’antieroe ha lati positivi e negativi come ognuno di noi; è incline all’errore e questo lo rende umano e realistico, stimolando l’immedesimazione.
  • è brutale. L’antieroe non si fa scrupoli a sporcarsi le mani e spesso le sue azioni sono raccapriccianti. Il lettore, vestendo i suoi panni ed essendo partecipe della sua aggressività, subisce un processo catartico che gli consente di sfogare le sue frustrazioni.
  • è incompreso. Alle spalle, l’antieroe ha un passato tragico, traumi dolorosi e perdite che lo hanno reso spietato e senza scrupoli. A causa di ciò, si prova pena per lui e si giustifica il suo operato.
  • non è il peggio. C’è qualcuno o qualcosa, nel romanzo, di super cattivo. Così cattivo che l’antieroe, con le sue scorrettezze, in confronto pare un agnellino. Proprio l’accostamento tra i due personaggi negativi fa sì che si rivaluti l’antieroe.

antieroe definizione

Antagonista e antieroe: c’è differenza?

Assolutamente sì, e adesso ti spiego perché.

L’antieroe è spesso il protagonista della storia, a cui si contrappone un antagonista. Con lui si empatizza, mentre è più complicato identificarsi nel personaggio che gli si contrappone.

 

L’antagonista, invece, è la fonte del conflitto nel racconto. Colui, insomma, che mette i bastoni fra le ruote al protagonista. Non deve essere per forza cattivo. Immagina, ad esempio, il classico libro noir dove il personaggio principale è un criminale che cerca di sfuggire alla giustizia. Il suo antagonista è il poliziotto che tenta di fermarlo. È lui che dovrebbe essere considerato il “buono” della storia. Eppure, noi parteggiamo per l’assassino. Un esempio di antagonista buono è Enrico Tudor, nell’opera shakespeariana Riccardo III, che si contrappone al protagonista senza scrupoli.

Dunque, adesso la figura dell’antieroe non ha più segreti, per te.

Se desideri pubblicare un libro di successo, hai tutto ciò che ti serve per creare il perfetto antieroe. Unisci una buona dose di fascino, quanto basta di spietatezza, un pizzico di dramma esistenziale. Spolvera con una generosa manciata di ironia e il gioco è fatto!

Magari fosse così semplice, eh? Scrivere un libro è un’impresa in grado di dare grandi gratificazioni, ma che ti pone di fronte a innumerevoli dubbi e insicurezze.

È successo anche a te? Niente paura, siamo qui apposta per aiutare.

Dai un’occhiata ai nostri servizi editoriali:

Share This