Capire il tema del tuo racconto o romanzo è come tracciare un sentiero per te e per gli altri.

Immaginate una foresta vergine, incontaminata. Siete i primi avventurieri che si addentrano in questo territorio dove non ci sono sentieri, percorsi, dove la natura ricopre tutto con le sue foglie, i suoi alberi, i suoi sassi, i suoi rami spezzati. Camminate errando per la foresta, fino ad arrivare ad un altro punto che si distingue da tutti gli altri. Scoprite una cascata naturale di acqua dolce. Sentite che questo è il vostro punto di ristoro, siete arrivati a destinazione.

Volendo compiere nuovamente questo tratto di foresta, trasformandola da luogo indistinto e selvaggio a percorso riconoscibile, dovrete agire sul territorio. Cominciate quindi a intagliare delle tacche sulle cortecce degli alberi, tracciare sentieri, lasciare indicazioni; spostate sassi, foglie, rastrellate la terra, costruite gradini con le pietre; nei punti più difficili puntellate le pareti di roccia con corde da alpino. Ecco, il sentiero è tracciato! Per voi, e per tutti quanti desiderino arrivare alla cascata.

Quando scrivete un racconto o un romanzo, quando effettuate la prima stesura, siete degli avventurieri. Non conoscete nulla di quel territorio, avete paura, siete eccitati, usate una bussola interiore, l’istinto, per approdare da qualche parte. Dovete prestare attenzione a molte cose: a non perdervi, a dove mettere i piedi, a riconoscere qualche animale pericoloso. In qualche modo, arrivate a destinazione: avete trovato la cascata! (E magari siete partiti che volevate andare da tutt’altra parte). Ecco, avete steso la vostra trama e messo il punto finale al vostro racconto. Ora dovete condividere il vostro percorso con i vostri lettori. Dovete ripercorrere il percorso, rendendo visibile il tracciato. Dovrete agire quindi sul territorio, e ogni elemento (un sasso, un ramo, una tacca su un albero) dovrà essere funzionale a rendere percorribile il sentiero, fino a trovare facilmente il punto di arrivo.

Uscendo fuor di metafora, personaggi principali e personaggi secondari, scene aggiuntive, dialoghi, metafore, immagini ricorrenti dovranno essere plasmate per rafforzare il tema e si dovranno anche eliminare quegli elementi ridondanti o che non sono utili.

Perché è importante capire il tema del romanzo che scriviamo?

Leggiamo storie per diversi motivi: per piacere, per evadere, per essere intrattenuti, per trovare noi stessi e ricercare la verità. Quando leggiamo un romanzo è come se accendessimo un riflettore su un particolare aspetto della nostra esistenza, lasciando tutto il resto nell’oscurità.  Per uno scrittore che si accinge a scrivere un romanzo, questo cono di luce può essere direzionato al meglio capendo il tema dell’opera.

Il tema di un racconto o di un romanzo non è l’idea, né la trama. Potremmo definire l’idea come il germoglio iniziale, e il tema come il tessuto linfatico che attraversa la pianta: un elemento unificante che tiene unita la storia, creando coesione. Riprendendo la metafora della foresta, il tema rappresenta il sentiero che volete tracciare, quello che volete condividere con gli altri.

Il tema, in altre parole, corrisponde a capire di cosa parla, davvero, la vostra opera. Condividi il Tweet

Possiamo leggere di un pescecane che mangia un bambino, ma in realtà stiamo assistendo a una metafora della malvagità umana. Capire il tema della vostra storia vi aiuterà a capire cosa è importante e cosa può essere lasciato fuori.

La trama è il tema in movimento

Il tema non va inteso ovviamente come tema scolastico, non è una spiegazione critica o accademica di un argomento, e non è la morale della storia, né il messaggio (in generale non si dovrebbero dare messaggi in un testo narrativo, quello spetta ai politici).
Lo scrittore non deve risolvere i problemi, ma semplicemente parlarne, porsi delle domande.

Il tema del romanzo è intimamente legato alla domanda drammaturgica principale.

Se anche non conosciamo subito il tema perché a volte sentiamo l’esigenza di partire non importa dove (avventurarsi nella la foresta), a fine stesura è importante capire di cosa parla la nostra opera, perché questo ci aiuta, in fase di revisione e di editing, a scrivere un racconto più efficace, più bello, più centrato.

Il tema – quello che McKee chiama idea di controllo – è una mappa, una bussola, un sistema di guida interno che vi aiuterà nelle vostre scelte (la vostra storia, se ci pensate bene, è il risultato di tutto quello avete deciso di non scrivere e di come non scriverlo).

bussola

La cosa peggiore che possa accadere è che un lettore, dopo aver letto una nostra opera, dica: embè? Scritta bene, per carità eh, ma qual era il punto? Cosa volevi dirmi?

La piattezza di una storia può indicare la mancanza di consapevolezza del tema da parte dello scrittore.

Se la vostra storia sbanda da tutte le parti e sembra un elenco di fatti, senza svelare alcun rapporto di causa-effetto, forse avete un problema sul tema.

Quando non avete ben chiaro qual è il vero tema della vostra opera letteraria,
potreste trovare difficoltà anche a scrivere la relativa sinossi.

 

Proviamo ora a capire il tema di qualche romanzo famoso

  • Guerra e pace: le infinite ramificazione della guerra e della pace
  • Il grande Gatsby: la corruzione del sogno americano
  • 1984: uno stato di polizia che potrebbe divenire realtà
  • Lolita: la forza del desiderio
  • Il vecchio e il mare: il coraggio, la volontà e la perseveranza
  • Via col vento: la resistenza, la distruzione della guerra
  • La morte non dimentica: la lealtà familiare
  • Il racconto dell’ancella: la corruzione del governo, il fondamentalismo religioso

 

In alcuni casi il titolo è già indicativo del tema. Altre spie possono essere i motivi dominanti, le immagini ricorrenti e il climax.

Come dicevamo, soprattutto in fase di revisione, è importante conoscere il tema, ma attenzione a non iniziare l’opera esplicitandolo subito, altrimenti diventiamo troppo didascalici, ovvi e noiosi. In questo modo, anziché raccontare una storia, tenteremo di spiegare, istruire. Dobbiamo invece lasciare libero il lettore di interpretare il tema senza forzarlo troppo; dobbiamo insinuare il tema nella sua coscienza.

Prestate attenzione, inoltre, ad evitare temi vaghi e stereotipati.

Anche le favole per bambini, con la loro morale, non spiegano letteralmente il loro messaggio, altrimenti perderemmo l’attenzione del bambino dopo due minuti. Possiamo scrivere un buon trattato ma un pessimo romanzo, se non prestiamo attenzione a questi accorgimenti. Il tema vi dà l’opportunità di permettere alle vostre passioni, opinioni e visione del mondo di emergere dalle azioni dei vostri personaggi.

Utilizzate il tema solo come una guida, e non fatevi ingabbiare troppo da esso: rischiereste di ostacolare la vostra immaginazione, la magia della scrittura e di non accogliere lo stupore di un imprevisto.

Un’ altra avvertenza che può tornare utile è quella di considerare che in un romanzo abbiamo più spazio e potremmo sviluppare temi e sotto-temi, mentre un racconto deve essere centrato su un solo aspetto.

D’altronde, un racconto non è un romanzo ristretto.

Ma se non siamo sicuri del tema della nostra opera, come possiamo rintracciarlo?

Possiamo porgerci le seguenti domande:

  • Le azioni dei personaggi implicano qualche verità universale?
  • Se c’è un eroe, questo rappresenta il trionfo del bene sul male?
  • Il buono rappresenta l’angelo custode?
  • Un’azione ne può rappresentarne un’altra, essere metaforica?
  • Ci sono immagini ricorrenti?

Oppure, provate a semplicemente a condensare la storia in poche parole: la storia parla di…

Concludo con un esempio:

Una donna ha la fobia di perdere le chiavi di casa, prima di uscire controlla centinaia di volte di averle prese, e quando le cerca nella borsa fa sempre fatica a trovarle. Questo rapporto difficoltoso con le chiavi  – questa immagine ricorrente – potrebbe rappresentare qualcosa di più grande e indicarci quale possa essere il tema del racconto (la perdita diventa simbolica e allegorica).

Una volta capito il tema, in fase di revisione possiamo eliminare tutti quegli aneddoti o elementi che sono superflui, ed aggiungerne altri che lo possano rafforzare.

La donna potrebbe avere, allora, un dialogo significativo con la portinaia, provare il curioso timore di perdere il numerino del macellaio, fare un lavoro dove perdita vuol dire grave sconfitta (es. broker finanziario).

E tu, hai consapevolezza di quale sia il tema di ogni opera narrativa che hai scritto?

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