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Il primo approccio con la saggistica si ha tra i banchi di scuola, quando non ci si occupa più di scrivere un tema ma i docenti ci mettono alla prova, rifilandoci un compito decisamente più impegnativo: scrivere un saggio.
Questo tipo di componimento fa parte dello scritto di italiano affidato all’esame di maturità, e torna nella vita di ognuno di noi nel corso della carriera universitaria e accademica. Tuttavia, si può scegliere di dedicarsi a questo genere letterario anche per interesse personale, con l’aspirazione di pubblicare un libro anche mediante self publishing.
Se ciò che desideri è tuffarti nel mondo variegato della saggistica e scoprire come fare un saggio, sono qui per darti una mano!
Vediamo insieme, dunque, come scrivere un saggio breve, soffermandoci su alcune dritte ed escamotage che potranno aiutarti a lavorarci con più serenità e consapevolezza.
Ma prima…
Il saggio: la struttura base
Si è soliti indicare con il termine saggio un testo di estensione variabile, nel quale si affronta una particolare tematica, un evento, un autore o ancora un manoscritto, un estratto o un articolo. In base alla tipologia di saggio, si dovrà fornire o meno il proprio parere personale al termine della disamina, oppure mantenere un tono formale, senza scegliere la prima persona per esprimersi mentre si illustrano i dati e le informazioni.
Gli argomenti da poter trattare in un saggio sono potenzialmente infiniti.
Ad esempio, Il futuro in bilico è un saggio molto interessante incentrato sulla distopia e l’utopia, macro tematiche appartenenti al genere fantascientifico.
Completamente diverso, ma ugualmente accattivante, risulta L’eroe dai mille volti di Joseph Campbell, che individuò alcuni elementi comuni e archetipi all’interno di opere di narrativa e racconti religiosi, giungendo a formulare il concetto di viaggio dell’eroe.
E la lista è ancora lunga: saggi sulle tecniche di autocontrollo, sul body positive, sulle differenze generazionali e così via. In base al tema che scegli di approfondire e all’ambito in cui operi, potrai occuparti di economia, storia, letteratura, filosofia, statistica e chi più ne ha più ne metta.
Le tipologie di saggio sono molte: si parla di saggio descrittivo, argomentativo, di narrativa, espositivo etc. A prescindere dal tipo in cui decidi di cimentarti, che sia un saggio argomentativo o un saggio critico, lo schema da seguire è più o meno sempre lo stesso.
La struttura deve contenere alcuni “blocchi” che dividono il corpo del saggio in parti diverse e dalle caratteristiche differenti. Puoi constatare questa particolarità leggendo esempi di saggi brevi altrui, approfondendo tra l’altro le tue conoscenze.
Ecco la ripartizione che non può mancare nel tuo saggio:
- introduzione: è una presentazione, quindi dovrà in qualche modo riassumere in poche parole di cosa andrai a trattare. È considerata, insieme al finale, una delle porzioni di testo più difficili da scrivere;
- tesi: ciò che vuoi comunicare, il punto chiave intorno al quale gira tutta l’impalcatura del saggio;
- argomentazioni/prove a sostegno della tesi: dati, statistiche, testimonianze e percentuali, le prove a sostegno della tesi avvalorano quanto sostieni. Ovviamente, le informazioni portate come testimonianza devono essere verificabili e non inventate di sana pianta. Meglio citare sempre le fonti, per garantire la veridicità della tua opinione;
- antitesi (opzionale): l’antitesi è la contro tesi, un’idea opposta che puoi citare e analizzare nel tuo saggio per far spiccare ancora di più l’importanza di quanto sostieni;
- confutazione (opzionale): è una sorta di prova ma, invece che essere a sostegno dell’antitesi, serve a demolirla e a dimostrare che questa è scorretta o falsa;
- conclusione: anche qui è molto importante essere coincisi e limpidi.
La conclusione è il riassunto dell’intero saggio, il punto in cui sei chiamato a tirare le somme di quanto hai dimostrato. Non solo: deve anche trasmettere un messaggio al lettore, uno spunto per riflettere. Cerca quindi di scrivere un finale degno di nota;
Scrittura di un saggio: un esempio
Di seguito riporto un esempio di schema di un saggio breve svolto, così da dimostrare concretamente le funzioni delle sue varie ripartizioni.
Mettiamo che lo scritto verta sulle qualità della dieta mediterranea e su come sia la migliore da seguire per rimanere in salute.
- Introduzione:
La dieta mediterranea è considerata la migliore in circolazione. Sarà veramente così?
- Tesi:
Sì, questa dieta non solo fa bene all’organismo, ma è anche facile da seguire e fornisce tutti i nutrienti che servono al nostro corpo per mantenersi in forma.
- Argomenti/prove a sostegno della tesi:
Nel Best Diet Ranking, una classifica redatta da esperti in nutrizione, la dieta mediterranea è in testa. Il nutrizionista e divulgatore scientifico Riccardo Di Deo sostiene che sia un passe-partout di lunga vita e numerosi studi confermano che aiuta a prevenire l’obesità, il diabete e malattie cardiovascolari e metaboliche. Inoltre, favorisce l’abbassamento del colesterolo.
- Antitesi:
Regimi alimentari come la Dukan sono più efficaci per perdere peso.
- Confutazione:
In realtà, la diminuzione di peso non è effettiva e, in più, questa dieta è sbilanciata e pericolosa per chi soffre di ipertensione e cardiopatia. Vista la quantità di proteine esagerata da ingerire, seguire questa dieta appesantisce il fegato e i reni. Inoltre, l’eliminazione dei carboidrati crea scompensi nell’organismo.
- Conclusione:
La dieta mediterranea è veramente la migliore, bilanciata e salutare.
Visto? Non è così difficile.
Questa è solo una scaletta, ossia lo scheletro di un saggio, una sorta di impalcatura sulla quale costruire tutto il resto dopo aver effettuato ricerche ed esserti appropriato dei dati che ti servono per avvalorare la tua tesi.
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11 consigli per scrivere un saggio completo ed esauriente
Adesso che abbiamo messo in chiaro quale sia lo schema da seguire per realizzare un saggio, ti fornisco qualche consiglio per lavorarci al meglio, a prescindere dal tipo di argomento che desideri affrontare.
Partiamo, dunque!
- L’introduzione deve colpire
Eh già, l’introduzione è un po’ la copertina del tuo elaborato, una presentazione, un biglietto da visita. Proprio come l’incipit di un romanzo, l’introduzione di un saggio deve saper catturare subito il lettore, dimostrandosi interessante e promettente. Una buona idea è cominciare la tua opera con una frase a effetto, che susciti curiosità e spinga a voler continuare la lettura. Si può dire che, in un certo senso, debba creare suspense!
Un esempio concreto? Riprendiamo la nostra idea riguardo la dieta mediterranea e vediamo cosa si può fare.
La mediterranea conquista anche nel 2022 il premio di miglior dieta, secondo l’U.S. News & World Report. Ogni anno, questa rivista di Washington D.C. stila una lista delle diete esistenti, facendo una classifica consultando dati e statistiche per incoronare il regime alimentare più salutare. Sulla base di numerosi studi, la mediterranea ha trionfato sulla dash, improntata a un minor consumo di sale, e sulla flextariana, che promuove un approccio simil vegetariano all’alimentazione.
Arrivati a questo punto, è spontaneo l’impulso a continuare. Si vorrà infatti scoprire di più, che cos’è questa dieta mediterranea e come mai ne vanno tutti pazzi. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, spronando il lettore a procedere con la lettura del saggio.
- Vai dritto al punto
È importante presentare subito la tesi del tuo saggio, l’idea fondamentale intorno alla quale gira tutto il manoscritto. Proponi la tesi in modo diretto e semplice, senza giri di parole, e introduci il tema chiave. Mi raccomando, evita le frasi fatte come “Il saggio parla di…”, “Porto a dimostrazione della tesi…” e così via. Fanno perdere credibilità all’elaborato.
Nel caso del saggio sulla dieta mediterranea, la tesi può essere la seguente:
Il proposito di questo elaborato risiede nel dimostrare le qualità della dieta mediterranea, anche con il supporto di informazioni ufficiali, pareri di esperti e risultati riguardanti i loro studi.
Se desideri essere ancora più chiaro e esplicativo, puoi anche accennare a cosa andrai a trattare in seguito, ossia le argomentazioni o prove a sostegno della tesi.
L’analisi si concentra sui benefici di questo regime alimentare, che prevedono la riduzione del rischio di diabete, colesterolo alto, perdita di memoria, depressione e cancro al seno. Inoltre, verranno illustrati i carboidrati, le fibre, i grassi e le migliori fonti di proteine da poter consumare. Saranno in seguito elencati i benefici che questa scelta alimentare provoca in campo ambientale.
- “Io penso” non esiste
A differenza di un romanzo, dove puoi usare diversi punti di vista e focalizzazioni, nella scrittura di un saggio non si usa la prima persona. Un buon saggio non può contenere uscite come Io penso…, Secondo me…, La mia opinione a riguardo è…, perché sono definizioni per nulla professionali e obiettive.
Mostrano infatti troppo coinvolgimento da parte dell’autore e fanno sì che la tesi risulti imparziale.
- Modella il tuo linguaggio in base all’argomento trattato
È importante che, discutendo di certe cose, si mantenga sempre un tono chiaro ed esplicativo, ma non solo. È infatti fondamentale adattare il modo di esprimersi alle tematiche discusse, rimanendo sempre sul formale.
Per essere il più distaccato possibile dalla materia trattata, usa pochi aggettivi, figure retoriche o metafore.
Evita inoltre la scrittura colloquiale, con abbreviazioni e contrazioni.
Per intenderci, niente vo’ invece che vado e, soprattutto, niente dialetti.
Attenzione anche alla lunghezza delle frasi che, se chilometriche, possono portare alla perdita di attenzione e di interesse da parte del lettore.
- Rileggi sempre ciò che scrivi
La parte difficile quando si lavora a un saggio, o anche a un romanzo, un racconto o un’autobiografia, sta proprio nella fase di editing, revisione e riscrittura, tanto che spesso ci si rivolge a specialisti di editing che se ne occupino al posto nostro.
È una fase molto delicata e fondamentale del processo di scrittura, che può impiegare più tempo della stesura in sé. La revisione non va sottovalutata perché aiuta ad accorgersi di refusi, imperfezioni ed errori che si è ancora in tempo a correggere. Soprattutto se l’argomento è particolarmente faticoso da trattare, infatti, può succedere che si incappi in ripetizioni e giri di parole. Questi ultimi sono decisamente da evitare. Cerca di preferire ai paroloni un linguaggio semplice ed efficace.
L’ideale sarebbe effettuare la revisione dopo un paio di giorni dalla conclusione del lavoro, a mente fredda. Sarà così più semplice captare ciò che non torna e che sfugge a una prima rilettura, come gli errori di battitura, gli apostrofi e gli accenti (che purtroppo spesso vengono confusi). Attenzione quindi a scrivere perchè invece che perché, pò al posto di po’ e così via.
- Fai il pieno di info
È importante disporre di una bella mole di notizie e materiali riguardo l’argomento di cui vuoi trattare. Puoi trovare quel che cerchi sia su internet che in biblioteca o attingendo ai database universitari o accademici.
Il mio consiglio è di saggiare documenti diversi, stando però attento a tutto ciò che proviene dalla rete. Infatti, non tutte le informazioni che trovi sono valide e meritano di finire nel tuo saggio. Wikipedia non è necessariamente una fonte autorevole, ad esempio, anche se troppo spesso è scambiata per tale. Dai un’occhiata, piuttosto, a dizionari online come Treccani o la versione digitale del dizionario di italiano a cura di Tullio De Mauro, molto più attendibili rispetto alla Wiki.
Una volta che hai raccolto tutti i dati di cui pensi di aver bisogno, è il momento del brainstorming. Ragiona bene e aiutati con liste, mappe e scalette per organizzare il tuo lavoro al meglio. In questo possono esserti utili programmi come Bubbl o Mindmeister, ottimi per creare mappe mentali.
- Impara dagli errori degli altri
Prima di metterti a lavorare sul tuo, prova a intrattenerti con la lettura di saggi brevi svolti da altri. Non solo potrai arricchire le tue conoscenze, ma sarai anche in grado di notare dove i loro ragionamenti peccano di debolezza.
Fatti dunque delle domande: lo stile dell’autore si sposa bene con l’argomento? Le informazioni sono poste con chiarezza? La logica di fondo è salda o campata per aria? In base alle risposte che ti dai, sarai in grado di non ripetere gli errori nei quali ti sei imbattuto.
- Sii preciso!
Nel fare l’inventario delle informazioni che hai raccolto nel corso del tempo, sii sempre scrupoloso e prudente. Segna tutto, anche quel che non ritieni sia importante. È fondamentale avere a portata di mano i dati che cerchi e sapere da dove hai appreso una certa informazione. Infatti, presentando argomenti e testimonianze, devi poter sempre fornire al tuo lettore il nome della fonte che hai consultato. E qua ci colleghiamo direttamente al prossimo consiglio.
- Cita sempre le fonti
In ogni saggio che si rispetti devono essere presenti note a piè di pagina e una bibliografia corposa, che chiarisca le fonti che hai consultato.
Gli argomenti o prove a sostegno della tesi che proponi al lettore devono essere affidabili, concrete e riconoscibili, e raccolte in modo chiaro e ordinato.
Strutturando una buona bibliografia dai al lettore la possibilità di verificare la veridicità dei tuoi assunti e l’occasione di approfondire le informazioni che lo hanno più colpito, risalendo al materiale originale.
- Usa le citazioni (non a sproposito!)
Un buon modo di rafforzare la tua opinione è introducendo citazioni e pensieri di autori, scienziati, filosofi etc. che condividono la tua tesi. Più chi menzioni è autorevole, più i lettori si fideranno delle sue parole.
Ad esempio, sempre tornando alla tesi sulla dieta mediterranea, si potrebbe riportare il parere di Ludovica Principato, ricercatrice che svolge consulenza scientifica per la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition, che ritiene che il modello della Mediterranea è sano dal punto di vista nutrizionale ma anche sostenibile dal punto di vista ambientale.
- L’importanza dell’antitesi
Quando si scrive un saggio, non sempre è inclusa nel lavoro un’antitesi alla tesi proposta. È un peccato, perché il suo inserimento rende lo scritto molto più interessante e fornisce più spessore alla tesi. In più, citare pareri contrari ai tuoi dimostra quanto tu conosca a fondo l’argomento che tratti.
È la prova che, prima di giungere alla tua tesi, hai sentito anche altre campane e alla fine hai scelto l’opinione migliore tra tutte.
- E se la mia tesi non regge?
Be’, se l’antitesi intacca la solidità della tesi proposta, in questo caso non resta altro che fermare tutto e riflettere a fondo.
Come mai la tua tesi è stata smontata dalle opinioni contrarie prese in considerazione? Forse, non eri abbastanza convinto delle tue idee, magari ti sei basato su cliché e opinioni condivise dalla maggioranza o ti mancavano informazioni fondamentali per giungere a una conclusione soddisfacente.
Rivedi tutto quel che hai scritto fino a questo momento e cerca di comprendere dove sta l’anello debole del tuo ragionamento.
Magari questo processo di porterà via un po’ di tempo, ma è importantissimo per arrivare a scrivere un saggio veramente valido, con una bella tesi convincente.
- Confeziona la conclusione perfetta
A questo punto, hai dimostrato la validità della tesi proposta con l’aggiunta di argomentazioni a suo sostegno e dimostrato la robustezza della tua opinione, che nemmeno l’antitesi è stata in grado di smontare.
Adesso è arrivato il momento di congedare il lettore e concludere in bellezza la tua opera. Come farlo al meglio?
Innanzitutto, punta su una frase di transizione che gli faccia comprendere che è arrivato a fine corsa, alla conclusione del saggio. Attenzione a utilizzare frasi come: Insomma…, In conclusione…, da evitare se non si vuole banalizzare la conclusione. Poi, riassumi sommariamente i capi principali del tuo discorso e fai in modo che il pubblico si senta spronato dalle tue parole mediante un richiamo all’azione o una considerazione personale.
Nella nostra tesi sulla dieta mediterranea, una buona conclusione potrebbe essere la seguente:
La dieta mediterranea si è rivelata dunque la migliore in assoluto, secondo l’opinione di vari esperti. I benefici che apporta all’organismo sono davvero tanti e la sua sostenibilità la rende favorevole anche per la preservazione dell’ambiente. In più, non è dispendiosa come altri regimi alimentari più sofisticati, risultando così alla portata di tutti. Se non hai mai provato la dieta mediterranea, potrebbe essere una buona idea fare un tentativo: di sicuro noterai subito miglioramenti.
Bene, la scarrellata di consigli è giunta al termine. Adesso hai tutte le conoscenze necessarie per poterti mettere a lavoro, dedicandoti al tuo saggio. Prima di salutarci, però, vorrei dirti ancora due parole.
Conclusioni
Scrivere un saggio è un’attività che richiede tempo, calma e tanta forza di volontà. Impegnarsi in questo tipo di elaborato infatti comporta una mole di lavoro non indifferente e, di certo, la pazienza dovrà essere una tua inseparabile compagna nella missione intrapresa.
Comincia dunque il tuo percorso senza metterti fretta, non lasciandoti prendere dall’ansia o dal nervosismo se i progressi non arrivano velocemente quanto sperato.
Ricorda: chi va piano va sano e va lontano.
Buon lavoro!
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E approfondimenti sulle tecniche narrative
Grazie.
A breve ti arriverà la prima lezione.
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