Immagina di aver appena letto un libro che ti è piaciuto tantissimo, oppure di esserti imbattuto in un film di serie B talmente poco appassionante da farti addormentare sul divano. Pensa di essere rientrato a casa dopo una bella cena al ristorante o di aver soggiornato in un hotel dove si esercita un pessimo servizio in camera.
Positiva o negativa che sia la tua impressione, ti piacerebbe poterne parlare e far sapere la tua a proposito.
Decidi quindi di armarti di carta e penna (o del tuo fidato pc) e buttare giù qualche riga a riguardo. Ti appresti, proprio come chi recensisce per lavoro o possiede un blog di recensioni, a scriverne una tutta tua.
Desideri che il tuo messaggio arrivi forte e chiaro e che il tuo giudizio sia utile a chi ti legge, però non sei sicuro di come fare. Come poter esporre la propria opinione in modo limpido, esplicativo e, al contempo, interessante?
Esistono alcuni procedimenti ad hoc per ottenere questo risultato, che si acquisiscono nel corso del tempo e con l’esercizio.
Se cerchi qualche consiglio su come scrivere la recensione di un libro, capiti proprio nel posto giusto!
Che cos’è una recensione?
Prima di partire con qualche dritta su come scrivere la recensione di un libro, vediamo insieme cosa è esattamente una recensione.
Si tratta di un’analisi critica di un libro, un racconto, un saggio, un’autobiografia. In realtà si può recensire di tutto, dai film alla musica a un capo di abbigliamento fino a un soggiorno in vacanza.
Oggi ci concentreremo sul campo della letteratura, guardando nello specifico ai romanzi, anche se i consigli che ti darò possono essere in sostanza applicabili anche al resto.
L’obiettivo che si pone chi recensisce libri è fornire un parere su un determinato contenuto, dopo averlo brevemente presentato, e spingere i propri lettori a riflettere sui temi del romanzo, personaggi efficaci, ambientazioni dell’opera scelta.
Si potrebbe dire che esiste una sorta di schema per recensire, che contiene alcuni elementi immancabili da inserire nel tuo giudizio, oltre a informazioni come titolo del libro, nome dell’autore, etc.
- L’indagine del contesto: per giudicare a dovere un manoscritto, è corretto fornire il lettore anche di un minimo di informazioni riguardanti l’opera, tipo da chi, quando e come è stata scritta. Certi elementi interpretativi sono infatti fondamentali per permettere al pubblico di farsi un’idea personale riguardo quel che dici.
Dare qualche notizia in più riguardante l’autore potrebbe aiutare a comprendere poi le sue scelte narrative.
Prendo in considerazione l’ultimo libro che ho letto, Billy Summers di Stephen King, per darti un piccolo esempio di recensione per capire meglio cosa intendo:
Billy Summers è un romanzo scritto da Stephen King ed edito da Sperling & Kupfer nel 2021. Il Re del brivido, che ci ha regalato stupendi romanzi gotici e raccolte di racconti a tinte horror, questa volta abbandona mostri e maledizioni e si concentra sul genere thriller, regalandoci una storia intrisa di patriottismo (sono infatti numerose le citazioni alla guerra in Iraq), politica (stoccate su Trump come se non ci fosse un domani) e attualità (riferimenti al Covid ancora inesploso).
Ho dato qualche informazione base per far comprendere che direzione prenderà la storia di cui andrò a parlare, citando lo scrittore, la casa editrice che lo ha pubblicato, il genere del romanzo e alcune notizie su King. Ad esempio, che è un esperto di racconti dell’orrore, che ha scritto quest’opera proprio a ridosso della pandemia da Covid-19 e che, presumibilmente, è contro Trump e i suoi sostenitori.
- La trama del libro: è ovvio che, se devi parlare di un romanzo che hai letto, dovrai far finta che il tuo lettore non conosca la trama del romanzo. È bene quindi fornirgli il sunto della storia, evitando di scendere nel dettaglio per non fare spoiler sul finale del libro.
Billy Summers è un veterano decorato della guerra in Iraq, ormai congedatosi dall’esercito e rivendutosi come cecchino professionista. Ha delle regole etiche a cui non si sottrae mai: le persone che uccide devono essere cattive, altrimenti non accetta incarichi.
In realtà, Billy è giunto a un’epifania: è stanco di sparare. È arrivato il momento di ritirarsi, tuttavia gli viene offerto un lavoro che è difficile rifiutare. L’ultimo colpo lo ricoprirà d’oro, così poi potrà sparire dalla circolazione e condurre il resto della sua vita in pace. Fingerà quindi di essere uno scrittore mentre attende di portare a termine l’assassinio. Non che gli dispiaccia, lui adora i libri e ha sempre voluto provare a scriverne uno suo, e forse questa è proprio l’occasione buona.
Billy è tranquillo, perché non è mai stato beccato prima d’ora. Perché mai, proprio per il suo ultimo colpo, le cose dovrebbero andare diversamente?
Perché la vita ci riserva delle grosse sorprese, a volte: quello che doveva essere un lavoro pulito si tramuterà in una bella magagna, e Billy ci si trova proprio annodato nel mezzo.
Ho cercato di essere riassuntiva, raccontando di cosa parla il libro senza dare troppe informazioni sulla trama. Ho presentato il personaggio e descritto l’incipit della storia della storia, per poi non svelare nulla sul proseguo del racconto.
- La parte valutativa + argomentazioni: si tratta delle riflessioni che l’opera ti ha suscitato, di quel che hai apprezzato e di cosa, invece, ti ha fatto storcere il naso. Puoi utilizzare voti numerici o giudizi generali per presentare il romanzo, e anche scegliere belle frasi e citazioni da riportare.
Se un libro proprio non ti è piaciuto, non puoi però limitarti a dire: “Questo romanzo fa schifo, punto e basta”. È necessario argomentare il perché di un parere così duro e spiegare che cosa, insomma, ti spinge a esprimere un’affermazione simile. Stessa cosa vale per le recensioni positive ed entusiastiche. Fai sapere al lettore il motivo di così tanto trasporto.
C’è differenza, infatti, tra esprimere un’opinione motivata, che giustifica per filo e per segno il tuo responso, o una sentenza poco approfondita e sterile.
Tornando al libro di King, potrei commentare il mio giudizio in questo modo:
Billy Summers è decisamente un libro che intrattiene, non uno dei migliori lavori del Re, ma di sicuro una lettura piacevole.
In sostanza, posso affermare di averlo apprezzato.
(E perché?) Mi è piaciuto soprattutto lo stile scorrevole e veloce della narrazione, che non annoia mai e mantiene l’attenzione focalizzata sulle avventure del cecchino protagonista.
(E?) Inoltre, il personaggio di Billy è ben costruito e, nonostante ricalchi un po’ il prototipo di soldato senza macchia e senza paura, dall’infallibile mira e il temperamento d’acciaio, King riesce a dotarlo di un notevole spessore che permette di empatizzare con lui dopo poche pagine.
(C’è altro?) Entusiasmanti gli scorci di passato che ci vengono narrati dallo stesso protagonista, grazie alla tecnica della cornice. Infatti, mentre è sotto copertura, per entrare meglio nel ruolo di scrittore, Billy butta giù la storia della sua vita, che prende la forma di un romanzo all’interno del romanzo. Metanarrazione, insomma.
Bellissimo anche il modo in cui fabula e intreccio si legano fra loro, lasciando spiazzato il lettore quando certe verità vengono a galla, cose prima taciute e rivelate solo dopo aver condito la storia con la giusta dose di suspense.
(Cosa è, invece, che non mi è piaciuto?) L’unica grossa pecca che mi sento di segnalare è la seguente: ci sono alcuni episodi tirati un po’ per le lunghe, che potevano concludersi in molte meno pagine e che invece assumono uno spazio spropositato all’interno della narrazione. Quando si scrive una scena, si deve tenere in conto anche la sua pesantezza, generata dalla tematica trattata e dal modo in cui si racconta. Le memorie dell’Iraq, ad esempio, in certi punti sono difficili da mandar giù, troppo lunghe e lente e dal contenuto oppressivo.
Ecco qua. Ho dato il mio parere e ho motivato le mie scelte, illustrando i pro e i contro di quest’opera e perché mi è piaciuta, senza tralasciare le poche cose che non ho apprezzato del libro.
Una recensione che rispetta la presenza di queste ripartizioni risulta completa e permette al lettore di riflettere sull’argomento trattato e di sviluppare le sue idee a riguardo. Non devi infatti convincerlo con le tue parole, ma somministrargli la tua opinione in forma di scritto chiaro e di semplice comprensione.
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8 consigli top per scrivere un’ottima recensione
È giunto il momento di passare a una serie di consigli che, scrivendo recensioni ormai da anni, mi fa piacere condividere con te. Non basta essere critici per dare giudizi validi su un’opera, né è utile partire prevenuti, quindi prima di ogni altra cosa premetto che, quando si recensisce un libro, ci si deve approcciare a esso con la mente e il cuore aperti.
Detto questo, partiamo subito!
- Parla solo di quel che hai letto davvero
Anche a te facevano fare le schede dei libri assegnati da leggere, a scuola?
Delle specie di mini recensioni di libri fantasy o di romanzi d’avventura, di solito, ma anche romanzi storici e così via.
Se la risposta è sì, allora ti sarà sicuramente capitato di imbatterti in quel compagno furbo che provava a scampare alla lettura del titolo assegnato, copiando qualche frase da internet e rimanendo sul generico per non farsi scoprire dal professore. Ecco, se ti appresti a scrivere una recensione, questo comportamento è assolutamente da escludere.
Se vuoi recensire un libro e farlo bene, devi innanzitutto averlo letto tutto quanto. Questo in nome del rispetto di chi ti legge e dell’autore del romanzo citato.
- Dai informazioni base
Meglio sempre orientare il pubblico, fornendo titolo e nome dell’autore, aggiungendo volendo anche l’anno di stampa e la casa editrice che ha pubblicato l’opera. Se ti fa piacere, correda il tutto anche con qualche dato sullo scrittore in questione, sul suo stile, il genere in cui di solito si cimenta, se fa parte di una qualche corrente letteraria etc.
Se si tratta di un autore che conosci bene e del quale hai avuto modo di leggere altre opere, perché non provi a fare anche qualche confronto tra i suoi scritti? Potrebbe essere un ulteriore spunto di riflessione per i tuoi lettori.
- La trama in formato ristretto
Parlando della storia al centro del libro, come abbiamo già accennato, è il caso di non rivelare troppo. Una buona idea è presentare una specie di sinossi del romanzo abbreviata, menzionando i personaggi principali e l’evento scatenante della narrazione, poi… Stop! Dai più spazio alla tua opinione e meno ai dettagli della trama, che il pubblico scoprirà da sé leggendo il libro.
- Ti è piaciuto?
Se la risposta è sì, allora è bene evidenziare quali siano i punti di forza del romanzo che hai letto, ciò che ti ha fatto sospirare di meraviglia, ti ha appassionato e commosso. Ad esempio, se hai trovato particolarmente realistici i dialoghi, lodane la forma e l’incisività. Se ciò che ti ha più colpito è stato il dipanarsi del viaggio dell’eroe compiuto dal protagonista, allora sottolineane l’audacia e il coinvolgimento che hai provato. Ancora, hai apprezzato il punto di vista utilizzato nel romanzo o una scena ti è rimasta particolarmente impressa? Parlane, sempre facendo attenzione agli spoiler!
- Non ti è piaciuto?
Be’, può capitare di non incappare sempre in letture esaltanti. Anche in questo caso, prova a spiegare a parole tue, argomentando, come mai non hai apprezzato il romanzo.
Personalmente, ad esempio, non adoro i romanzi rosa perché contengono molti cliché e sono privi di climax narrativi, rimanendo piuttosto piatti per tutta la loro durata. Ancora, non mi fanno impazzire le opere derivanti da fanfiction o i libri degli influencer, youtuber o tiktoker che affollano le librerie ultimamente, perché li ritengo un po’ tutti uguali. Poi, per carità, i gusti son gusti! Ed è per questo che è il caso di chiarire il perché un libro non ci ha proprio soddisfatto.
- Pro + contro
Discutendo dell’opera che recensisci, stila una lista di pregi e difetti, punti deboli e punti forti, esprimendoti in modo limpido e comprensibile.
Cerca di concentrarti su diversi aspetti del romanzo, positivi o negativi che siano, per trarre un pensiero conclusivo a riguardo. Poni attenzione alla prosa e allo stile dell’autore, spendi qualche parola sui dettagli secondari che possono affascinare il lettore, sulla voce narrante, l’efficacia o meno della scrittura, la verosimiglianza dei personaggi, gli eventuali buchi di trama e così via.
- Non avere paura di uscire allo scoperto
Alla fine della recensione, è giusto che tu dica la tua, tirando le somme del tuo ragionamento. È naturale che, dal giudizio, traspaia un po’ di te e dei tuoi gusti, e questo è un bene. Ascoltare pareri altrui riguardo un’opera è sempre interessante e permette di arricchire il proprio punto di vista, soprattutto se le ragioni per le quali un romanzo è piaciuto o meno vengono ben spiegate.
- Sii sincero!
Infine, sii sempre sincero. È forse la cosa più importante in assoluto, e ti spiego subito perché.
Metti che tu abbia scritto un libro e lo stia per pubblicare. Prima di mandarlo alla stampa, decidi di chiedere consiglio ai tuoi amici per sapere se pensano che sia completo. Glielo regali e aspetti un loro responso, trepidante.
Tutti sembrano incredibilmente entusiasti e ti fanno una valanga di complimenti, ma…
Qualche mese dopo, a libro pubblicato, il tuo vecchio professore di italiano ti recapita un messaggio dove spiega che il romanzo è pieno di errori, poco affascinante e consta di una piramide narrativa decisamente scricchiolante.
Cosa è successo, dunque? Gli amici ti spiegano che non se la sono sentita di dirti la verità, che il libro non è un granché ma che non volevano farti rimanere male rivelandotelo.
Ecco, mi sono dilungata con questo esempio per evidenziare quanto sia importante essere schietti, nella valutazione di un’opera. Certo, a chi non fa piacere se il proprio libro è acclamato come un grande successo?
Tuttavia, le recensioni servono anche a comprendere dove si è sbagliato, se nel romanzo ci sono punti deboli o se qualcosa non funziona. Una volta ottenute queste informazioni, lo scrittore potrà rimettersi all’opera e, nella stesura del suo nuovo libro, terrà conto dei consigli e delle correzioni ricevute in passato.
Le recensioni servono a un autore per capire come migliorarsi, quindi non avere paura di essere franco, nei tuoi giudizi. Argomentando a dovere cosa, a parer tuo, danneggia un’opera, sarai un prezioso aiuto per migliorare i prossimi progetti che ha in mente di realizzare.
Personalmente, trovo sempre molto divertente e appassionante scrivere recensioni di quel che leggo, vedo o sperimento. È una pratica che aiuta a chiarirmi le idee, magari su un romanzo che ho letto e di cui ancora non ho un pensiero ben preciso.
A prescindere dalla motivazione che ti spinge a cimentarti in una recensione, che tu lo faccia per tuo piacere personale o per diffondere le tue opinioni e metterle al servizio degli altri, spero che questi consigli possano esserti utili per il tuo obiettivo.
Ti auguro un buon lavoro!